Quando Silvio Berlusconi stava per chiudere il colpo del secolo al Milan

Quando Silvio Berlusconi stava per chiudere il colpo del secolo al Milan

L’epica battaglia per Maradona tra i colossi del calcio italiano Napoli e Milan negli anni ’80, ecco quello che avvenne con Berlusconi.

Negli anni Ottanta, il calcio italiano era un palcoscenico di confronti appassionati, fulminei dribbling, e strategie magistrali con personaggi del calibro di Berlusconi. Al centro di questo teatro, c’erano due squadre – Napoli e Milan – che hanno suscitato l’interesse globale grazie ai talenti straordinari di Diego Armando Maradona da un lato, e le astute tattiche di Arrigo Sacchi e i prodigi olandesi del Milan dall’altro.

La guida di questi due colossi era affidata a due figure altrettanto imponenti: Corrado Ferlaino, presidente del Napoli, e Silvio Berlusconi, a capo del Milan. Berlusconi, scomparso oggi all’età di 86 anni, era un protagonista inarrestabile del calcio italiano e delle sue infinite sfide.

Ricordando uno dei retroscena più spettacolari della storia del calcio italiano, Berlusconi aveva rivelato in un’intervista con la Gazzetta dello Sport il suo audace tentativo di strappare Maradona al Napoli.

Silvio Berlusconi

Un’operazione audace per il ‘Pibe de Oro’

Il mio rimpianto più grande,” aveva confessato Berlusconi alla Gazzetta dello Sport, “e non solo perché Maradona era il più grande giocatore della sua generazione. – affermava – Maradona era una persona fragile e forse l’attenzione e la disciplina che erano fondamentali nel mio Milan avrebbero potuto aiutarlo a evitare certi errori.

Ma il tentativo di Berlusconi di portare Maradona a Milano si scontrò con una realtà intrinseca: “Maradona era Napoli, era il simbolo e la bandiera del Napoli più grande della storia. Le bandiere non si comprano e non si spostano“.

Berlusconi aveva compreso che strappare Maradona al Napoli avrebbe significato privare una città intera del suo cuore pulsante: “Sarebbe stato come prendere il cuore di un’intera città e trasferirlo a Milano. Sarebbe stato ingiusto, non si poteva fare“. E lo stesso Maradona, dotato di grande sensibilità, condivideva quest’analisi.

Così, quella incredibile operazione di mercato rimase un sogno irrealizzato, una storia di calcio e lealtà che oggi ricordiamo con nostalgia e rispetto.