Quanto incide sulla bolletta elettrica un ventilatore acceso tutta la notte. Dati aggiornati, esempi pratici e consigli utili.
Con l’arrivo del forte caldo estivo, tenere acceso il ventilatore tutta la notte diventa una necessità per molti. Ma quanto costa davvero? A prima vista può sembrare una spesa minima, e in effetti lo è rispetto ad altri elettrodomestici, ma è utile fare chiarezza con dati reali.

Consumi elettrici del ventilatore: davvero così trascurabili?
Un ventilatore standard consuma tra i 20 e i 100 watt all’ora. Se prendiamo un modello da 60 watt usato per 8 ore, il consumo sarà di 0,48 kWh (60 W × 8 h / 1000). Con un prezzo medio dell’energia elettrica pari a 0,12 €/kWh (fonte: Luce-Gas.it, luglio 2025), il costo effettivo è di circa 6 centesimi per notte. Anche con un ventilatore più potente da 100 watt, si parla di circa 10 centesimi. È quindi vero: l’impatto sulla bolletta è molto contenuto, soprattutto se confrontato con l’uso di un condizionatore, il cui consumo parte da 500 watt/ora in su.
Attenzione a salute e comfort: il ventilatore non è sempre innocuo
Nonostante i bassi consumi, usare il ventilatore tutta la notte può non essere sempre consigliabile. Il Ministero della Salute avverte che, sopra i 32°C, il ventilatore diventa inefficace e può aumentare il rischio di disidratazione o problemi muscolari, soprattutto se il getto d’aria è diretto sul corpo. È quindi fondamentale usarlo con buon senso: orientare le pale verso l’alto o verso una parete, scegliere modelli silenziosi e mantenere una buona ventilazione generale nella stanza.
Il costo del ventilatore acceso tutta la notte è davvero minimo, ma va considerato nel contesto del benessere personale e della temperatura ambientale. Un piccolo consumo economico non deve tradursi in un grande disagio fisico, soprattutto per le categorie più fragili come anziani e bambini. Meglio alternare ventilazione naturale, isolamento termico e, se necessario, uso moderato del condizionatore.