Preti e vescovi, chi paga loro lo stipendio? Le cifre
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Direttore: Alessandro Plateroti

Quanto guadagnano preti e vescovi: svelate le cifre degli stipendi

Preti

Gli stipendi di preti e vescovi: le cifre percepite da questi esponenti del clero e chi lo corrisponde. Cosa c’è da sapere.

Il tema degli stipendi di preti, vescovi e religiosi suscita spesso interesse e tante domande: per tale ragione, dunque, è importante chiarire – fin da subito – che non si tratta di uno stipendio nel senso tradizionale del termine, bensì di un contributo economico volto a garantire una vita dignitosa e a sostenere l’attività pastorale. Scopriamo, dunque, chi lo corrisponde a questi membri del clero.

Preti e vescovi, le cifre dello stipendio

In Italia, il sostegno economico ai sacerdoti è regolato dal Sistema del Sostentamento del Clero, gestito dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI). Tale sistema assegna a ciascun sacerdote un punteggio che tiene conto di diversi fattori: l’anzianità, le responsabilità ricoperte e le condizioni particolari della zona pastorale.

A ciascun punto, inoltre, corrisponde un valore economico, pari nel 2024 a 13,12 euro lordi. Un sacerdote – all’inizio del suo ministero – parte con circa 80 punti, per un totale lordo mensile di circa 1.050 euro. Un vescovo, invece, può raggiungere i 138 punti, con una retribuzione lorda mensile di circa 1.810 euro.

prete Vangelo crocifisso
prete Vangelo crocifisso

Il punteggio può aumentare se il sacerdote svolge mansioni aggiuntive, come l’insegnamento della religione nelle scuole o l’assistenza in contesti complessi (lo stipendio da insegnante è corrisposto dallo Stato).

Oltre al sostegno della CEI, i sacerdoti possono percepire compensi da incarichi esterni. L’Istituto centrale per il sostentamento del clero interviene solo qualora il reddito complessivo risulti inferiore alla soglia minima prevista.

Il caso dei frati e delle suore

Le parrocchie hanno l’obbligo di fornire un alloggio al sacerdote e, in alcuni casi, di rimborsare spese domestiche, fino a un massimo di circa 100 euro al mese. Per i sacerdoti che, per motivi di salute o età, non svolgono un’attività pastorale attiva, è previsto un assegno integrativo, che può arrivare a 1.400 euro lordi mensili.

A differenza dei sacerdoti diocesani, suore e frati non ricevono un sostegno diretto dalla CEI. Spesso lavorano in strutture sanitarie, scolastiche o assistenziali, ricevendo una retribuzione in linea con i contratti collettivi nazionali. Gli ordini religiosi, inoltre, adottano regole di condivisione e povertà.

Il finanziamento dell’intero sistema avviene principalmente attraverso l’8×1000, una quota dell’IRPEF che i cittadini possono destinare alla Chiesa cattolica, oltre che tramite donazioni volontarie.

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ultimo aggiornamento: 28 Aprile 2025 8:51

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