Caso Visibilia: quanto guadagnava la Santanchè con i dipendenti in cassa integrazione

Caso Visibilia: quanto guadagnava la Santanchè con i dipendenti in cassa integrazione

Il ministro del Turismo avrebbe incassato alcune migliaia di euro quando non avrebbe potuto pagare i suoi lavoratori.

Il cosiddetto “caso Visibilia” continua a far discutere e a fornire nuovo materiale agli inquirenti. Daniela Santanchè è finita sotto ai riflettori per alcune vicende legate ad una delle sue società con le accuse di falso in bilancio e bancarotta. Visibilia nel 2014 aveva iniziato ad accumulare alcuni debiti e, per non andare incontro al fallimento, l’attuale ministro del Turismo aveva chiesto al Fisco uno sconto di un terzo del debito, con la successiva rateizzazione di questa somma in 10 anni.

Nel 2020, in piena pandemia, Visibilia Editore aveva fatto domanda per gli aiuti della Cassa Integrazione Covid, obbligando però i dipendenti a continuare a lavorare a pieno regime. Una nuova rivelazione de Il Fatto Quotidiano, però, ha puntato i rilettori sul fatto che Daniela Santanchè abbia incassato 5 mila euro a marzo ed aprile 2020, proprio mentre “tecnicamente” non aveva i soldi per pagare i suoi lavoratori.

I dirigenti percepivano grandi stipendi

I problemi finanziari per Visibilia iniziano già, secondo il Fatto, nel 2012. La Santanchè era azionista di riferimento, presidente ed amministratore delegato della società, quotata anche in borsa. La sua azienda, però, metteva i suoi giornalisti in solidarietà e non pagava i collaboratori. Tanti, infine, i problemi nel saldare i creditori. Nonostante questo, però, otto anni dopo ed in piena pandemia, dirigenti come il consigliere Cipriani ed il compagno Dimitri Kunz ricevevano pagamenti per un totale di 60 mila euro.

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