Quarta dose per over 60 e fragili, il piano per le Regioni italiane

Quarta dose per over 60 e fragili, il piano per le Regioni italiane

Il piano per il contrasto del Covid tramite la quarta dose per gli over 60 e i soggetti fragili in Italia è pronto. Ecco i dettagli.

La pandemia è ormai al suo secondo anno e mezzo di corso, e si può dire che ormai abbiamo capito che il Covid non andrà via velocemente. Ci siamo abituati alla presenza di questo scomodo nemico silenzioso, combattendolo con vaccini, isolamento, mascherine e distanziamento sociale. Ebbene, per quanto riguarda il primo step fondamentale per contrastare i Covid, ovvero i vaccini, la quarta dose per gli over 60 e i soggetti fragili sembra essere una misura pronta per partire su scala nazionale. Il piano per le singole Regioni è stato delineato. Il generale Tommaso Petroni, leader dell’Unità per il completamento della campagna vaccinale, ha inviato il piano alle Regioni. Scopriamo di che si tratta.

Il piano

La campagna vaccinale primaria, durante lo stato di emergenza, è stata incentrata sulla disponibilità di grandi hub vaccinali, con il coinvolgimento progressivo dei medici di medicina generale e delle farmacie – si legge nel documento inviato alle Regioni sulla quarta dose per over 60 e soggetti fragili da Petroni In considerazione del contesto attuale e della platea individuata, si può configurare, da subito, un modello misto di somministrazioni, in cui gli hub vaccinali potrebbero essere previsti a livello provinciale in numero crescente in funzione della popolazione residente e tenendo conto delle caratteristiche orografiche, demografiche e di viabilità dei singoli territori (solo a titolo di esempio: un hub vaccinale ogni 50.000 abitanti), integrati – si afferma – da altri punti vaccinali presso strutture sanitarie stanziali tipo presidi ospedalieri, case della salute, medici di medicina generale e farmacie”.

I compiti dell’Unità

In linea con il quadro attuale, a livello di norme, l’Unità per il completamento della campagna vaccinale “provvederà ad approvvigionare i vaccini e i kit di somministrazione, a sovraintendere alla distribuzione, a monitorare i fabbisogni operando le attività di compensazione tra le varie Regioni e province autonome e a monitorare il raggiungimento dei target. Non solo: l’Unità continuerà “a supportare le Regioni con le attività amministrative finalizzate a garantire la disponibilità di personale sanitario richiesto per la campagna vaccinale”.

Coronavirus

Le criticità

“Nella disamina delle criticità che potrebbero vanificare gli obiettivi di questa ripresa della campagna vaccinale, emerge con chiarezza la necessità di una comunicazione focalizzata sulla puntuale e trasparente necessità di una vaccinazione tempestiva e sulla validità dei vaccini nella prevenzione dell’aggravamento e della letalità del contagio”, continua il documento sulla quarta dose. “Nella già menzionata comunicazione è fondamentale l’apporto dell’Iss e dell’Aifa.

I numeri

“Pertanto – conclude il piano – si invitano le Regioni e le Province autonome a porre in essere una organizzazione dedicata in grado di raggiungere i target individuati. Complessivamente il numero di cittadini destinatari dell’ulteriore richiamo è stimato in circa 12 milioni (ai quali dovranno essere sottratti coloro che progressivamente saranno guariti dal Sars-CoV- 2)”.