Secondo il presidente dell’Associazione Gimbe bisogna proseguire con la quarta dose a causa del rischio di ulteriori varianti.
“Considerando l’elevata circolazione virale, il declino dell’efficacia vaccinale e la particolare fragilità della platea a rischio è pericoloso aspettare l’autunno per la quarta dose“. Sono queste le parole del presidente della fondazione Gimbe Nino Cartabellotta. Secondo l’ultimo report, si è registrata una discesa del numero dei nuovi casi settimanali di Coronavirus. Si parla di un -27,5%. La quarta dose di vaccino anti Covid per le categorie a rischio che comprendono i fragili e gli over 80, non ha registrato una copertura relativa a 166mila immunocompromessi. Nella fattispecie il 21%. Ed anche meno di 385mila altri fragili, ovvero l’8,7%.
Gimbe e l’efficacia vaccinale
Gimbe spiega che “gli ultimi dati documentano che in Italia la sotto-variante Omicron BA.2 (cd. Omicron 2) ha quasi completamente soppiantato la BA.1 (cd. Omicron), mentre vengono già segnalati i primi casi di BA.4”. Tutto quello che sappiamo di Omicron, è che pare abbia una portata maggiore di trasmissibilità rispetto alle varianti precedenti. Inoltre, pare abbia una capacità maggiore di “scampare” alla protezione immunitaria fornita dal vaccino e dalla eventuale pregressa infezione.
E continua: “Questo determina una probabilità più elevata di reinfezione oltre ad una maggiore resistenza di queste varianti agli anticorpi monoclonali. Per quanto riguarda l’efficacia vaccinale sull’ospedalizzazione, se per queste nuove sotto-varianti non sono ancora disponibili dati, la somministrazione della dose booster resta di cruciale importanza al fine di mantenere una copertura adeguata contro Omicron e Omicron 2″.
Il direttore operativo della Fondazione Gimbe afferma che “Sul fronte degli ospedali il numero dei posti letto occupati da pazienti COVID registra una lieve flessione in terapia intensiva (-2,2%) e cala ulteriormente in area medica (-11,5%)”.
La quarta dose
La situazione muta velocemente ed è necessario capire con quale meccanismo agisca il virus. Cartabellotta: “La lentezza con cui procedono le somministrazioni delle quarte dosi è spia di una serpeggiante esitazione vaccinale, spesso alimentata da discutibili consigli sanitari, che invitano ad aspettare l’autunno per effettuare l’ulteriore richiamo con vaccini ‘aggiornati’. In realtà, questa strategia attendista può essere molto rischiosa – sottolinea – per tre ragioni. Innanzitutto, non vi è alcuna certezza su quando saranno disponibili questi vaccini ‘aggiornati’. In secondo luogo, i dati dimostrano sia il calo progressivo dell’efficacia vaccinale sulla malattia grave, sia una elevata mortalità negli over 80 già coperti con la terza dose; infine, si consolidano sempre più le prove di efficacia della quarta dose nel ridurre ospedalizzazioni e decessi. Senza mezzi termini: tenendo conto sia della particolare fragilità della platea a rischio, sia della elevata circolazione virale, la quarta dose deve essere fatta subito”.