La vicenda giudiziaria dell’Esselunga è finita. Le quote di Bernardo Caprotti sono andate alla figlia Marina e alla moglie.
ROMA – Dopo sei lunghi anni di Tribunale la vicenda Esselunga è finita. Le quote del fondatore Bernardo Caprotti sono andate alla figlia Marina e alla madre Giuliana Albera. Esclusi definitivamente i figli del primo matrimonio Giuseppe Violetta che riceveranno nelle prossime settimane una cifra per la loro percentuale. L’azienda fa sapere che il tutto sarà stabilito a breve anche se non è escluso che una parte possa essere finanziata attraverso il ricorso al debito.

Esselunga, finita la ‘guerra familiare’: le quote vanno a Marina Caprotti e Gianna Alberta
La vicenda risale al 2016 quando il patron Bernardo Caprotti è morto. Nel suo testamento l’imprenditore ha lasciato il 70% della holding alla figlia Marina, nata dal secondo matrimonio con Gianna Albera, mentre il restante 30% agli altri eredi Giuseppe e Violetta anche se i problemi all’interno della famiglia risalgono al 2012.
In quell’anno Giuseppe e Violetta contestavano al padre la decisione di riprendersi il 70% delle azioni che nel 1996 aveva intestato a loro. Alla fine ha avuto ragione il patron di Esselunga con le quote che passano tutte a Marina Caprotti e la madre. Infatti proprio nel 2017 la seconda famiglia di Bernardo ha trovato l’accordo con la prima per l’uscita da parte di Giuseppe e Violetta dal capitale di Villata e Partecipazione oltre che l’acquisto delle azione degli altri due figli.
La cifra per l’uscita definitiva da Esselunga sarà decisa solamente nelle prossime settimane. Con una vicenda che finalmente vede la sua fine dopo sei anni di processi e avvocati. L’azienda rimarrà nelle mani della seconda famiglia di Bernardo Caprotti con gli altri figli che hanno deciso di fare un passo indietro viste alcune divergenze avute con il padre qualche anno prima della morte.
fonte foto copertina https://www.facebook.com/Esselunga/