Referendum Cannabis, raggiunte le 500mila firme

Referendum Cannabis, raggiunte le 500mila firme

La raccolta firme per il referendum per legalizzare la Cannabis continua a gonfie vele. Raggiunta quota 500mila, la cifra limite per andare al voto.

ROMA – La raccolta firme per il referendum sulla Cannabis ha raggiunto il primo obiettivo. Il traguardo delle 500mila sottoscrizioni è stato tagliato e a questo punto molto probabilmente si andrà al voto nella primavera del 2022. La raccolta continuerà nei prossimi giorni, anche online, per provare a registrare un altro 15% di firme per sicurezza e poi ci sarà la richiesta ufficiale per portare gli italiani alle urne.

Si tratta di un risultato importante per consentire avere il via libera alla legalizzazione della sostanza stupefacente in piccole quantità. Come sempre l’ultima parola, spetterà ai cittadini.

Raccolta firme rallentata per il grande afflusso

E’ stata una settimana sicuramente molto importante per la raccolta firme. La possibilità di poter sottoscrivere il referendum anche online in alcuni momenti ha portato ad un leggero rallentamento dovuto al grande afflusso e il Comitato ha chiesto agli utenti di riprovarci.

Inoltre, in questi 7 giorni sono stati raccolti anche 145mila euro dei 500mila necessari e questa cifra la si proverà a raggiungere nei prossimi giorni. Ma l’obiettivo era quello di arrivare ad un numero legale per chiedere il referendum nella primavera 2022. Un passaggio che potrebbe dividere la maggioranza.

Foglia Cannabis

Gli organizzatori: “Risultato straordinario”

Gli organizzatori, riportati dall’Ansa, hanno parlato di un “risultato straordinario ma non sorprendente. Da tempo serviva un intervento sul tema e con la firma digitale in pochi giorni il tema è esploso. La velocità della mobilitazione conferma la voglia di un cambiamento su questo argomento, ma anche di partecipazione alle decisioni su un tema che toccano personalmente. Ora vogliamo raccogliere un ulteriore 15% in più di firme per essere certi di poter consegnare il referendum in Cassazione entro il 30 settembre“.