Coronavirus, la decisione del Ministero della Salute: distinguere tra contagi nuovi e vecchi

Coronavirus, la decisione del Ministero della Salute: distinguere tra contagi nuovi e vecchi

Nuova raccomandazione del ministero della Salute sul coronavirus: distinguere contagi nuovi da quelli vecchi.

ROMA – L’epidemia in Italia e con lei anche le decisioni delle autorità sanitarie. Proprio su pressing degli esperti è arrivata una nuova raccomandazione del ministero della Salute sull’emergenza coronavirus: distinguere i contagi nuovi da quelli vecchi.

Si tratta di una puntualizzazione importante perché in quelli scoperti con il test sierologico la forza del virus potrebbero essere molto deboli e non in grado di contagiare le altre persone. Il Covid-19 sembra essere leggermente meno aggressivo rispetto al passato e per questo sono in aggiornamento tutte le osservazioni.

In Lombardia più della metà dei casi dai test sierologici

La nuova raccomandazione da parte del Ministero è stata spiegata dall’epidemiologo Vittorio Demicheli al Corriere della Sera: “Bisogna distinguere tra i contagi nuovi e identificazione di contagi vecchi. Nell’ultima settimana in Lombardia sono emersi poco meno di novecento casi e di questi oltre 500 dopo test sul sangue. Il totale è alto, ma solo un terzo si sta verificando ora. I casi recenti vengono alla luce grazie alla ricerca attiva, al tracciamento dei contatti, alle abbandonati segnalazioni dei medici di famiglia e del lavoro, che spesso non vengono confermate“.

L’ambito familiare

Contagi che avvengono soprattutto in ambito familiare anche se in Lombardia non ci sono numerosi focolai. Anche su questo il dottor Demicheli ha la risposta: “A causa della drammatica esperienza probabilmente i cittadini evitano gli assembramenti più di quanto succede in altre regioni. E anche le autorità hanno un livello di attenzione molto alto“.

Stiamo valutando approfondimenti ulteriori al contact tracing – ha aggiunto l’epidemiologo – non tamponi a tappeto, ma mirati, nei luoghi con più probabilità di contagio. Noi come cabina di regia continuiamo a dire che l’epidemia non è finita e per questo dobbiamo tenere gli occhi aperti“.

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