Le dichiarazioni del Generale Carmine Masiello sul rafforzamento delle capacità militari dell’Italia, incluse le tecnologie cibernetiche.
In risposta a un mondo sempre più instabile e conflittuale, l’Italia è chiamata a rivedere le proprie strategie di difesa per affrontare minacce sempre più complesse e variegate. Il Generale Carmine Masiello, in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, ha sottolineato l’importanza di un immediato rafforzamento delle capacità militari italiane.
Le necessità di rinnovare l’esercito
“L’Esercito deve essere rivisto sotto diversi profili. Sono cambiati gli scenari, le minacce e, quindi, le esigenze“, ha dichiarato il Generale Masiello a Il Corriere della Sera. Questo implica un’urgente revisione degli organici e dei principali sistemi d’arma, per mantenere l’Italia al passo con le evoluzioni nel contesto internazionale e le esigenze degli alleati nella NATO.
Come detto da affaritaliani.it, uno degli aspetti più critici menzionati dal Capo di Stato maggiore riguarda l’integrazione delle tecnologie legate al dominio cibernetico. “Fra le tecnologie più urgenti ci sono quelle sull’integrazione delle capacità collegate al dominio cibernetico“, ha spiegato Masiello, enfatizzando come questa innovazione possa proteggere le forze italiane da nuove minacce come droni e munizioni intelligenti. Questa “bolla tattica“, come la chiama lui, è fondamentale per la sicurezza delle operazioni in campo.
Rafforzamento della difesa aerea nazionale
Come riferito da affaritaliani.it, in parallelo alla cybersecurity, il Generale Masiello ha posto grande enfasi anche sulla difesa aerea, paragonando l’esigenza di protezione del territorio nazionale a quella di Israele. “Penso anche alla difesa aerea del territorio nazionale, come in Israele“, ha aggiunto nel suo intervento a Il Corriere della Sera, sottolineando come il rafforzamento sia essenziale per respingere attacchi aerei e proteggere la popolazione e le infrastrutture critiche.
La visione strategica di Masiello si inquadra in un contesto di “competizione sotto soglia“, una sorta di conflitto ibrido che sfrutta ogni leva possibile, da quelle militari a quelle politiche e economiche, per influenzare gli equilibri internazionali senza sfociare in un conflitto aperto. “Non siamo in guerra, ma in una competizione sotto soglia“, chiarisce Masiello, evidenziando la necessità di una robusta capacità di deterrenza. Come riportato da affaritaliani.it