A Sulmona, una ragazza di 12 anni è stata violentata e filmata da due ragazzi: il video è stata finito in alcune chat su WhatsApp.
Dopo il recente caso di una donna aggredita e violentata da un romeno a Padova, un altro orrore sconvolge Sulmona: due giovanissimi, un 18enne e un 14enne, sono stati indagati con accuse gravissime dopo aver abusato di una ragazza di 12 anni, filmato le violenze e diffuso i video su WhatsApp.

I dati allarmanti sulla violenza contro le donne in Italia
Il caso di Sulmona si inserisce in un contesto segnato da numeri preoccupanti. Secondo le rilevazioni dell’Istata, ha subito violenze fisiche o sessuali dal partner o ex partner il 13,6% delle donne. Pari a circa 2 milioni e 800 mila. La maggior parte delle vittime ha interrotto la relazione proprio a causa delle violenze subite.
Il 24,7% delle donne ha sperimentato almeno una forma di violenza da uomini non partner: nel 13,2% dei casi da estranei, nel 13% da persone conosciute. Tra queste ultime, il 6,3% da conoscenti, il 3% da amici, il 2,6% da parenti e il 2,5% da colleghi di lavoro.
Per quanto riguarda le violenze sessuali, le più diffuse sono le molestie fisiche (15,6%), i rapporti indesiderati vissuti come violenza (4,7%), gli stupri (3%) e i tentati stupri (3,5%).
Violentata una ragazza di 12 anni: i fatti e il video postato su WhatsApp
La storia è emersa grazie al coraggio della vittima, come riportato da L’Ansa, che ha trovato la forza di raccontare tutto ai propri genitori. Da quel momento sono scattate le indagini della Procura, che hanno portato anche a perquisizioni nelle abitazioni dei due ragazzi. I carabinieri hanno sequestrato materiale informatico utile a ricostruire la dinamica degli abusi e la diffusione dei contenuti video.
Secondo quanto ricostruito da Corriere.it, la dodicenne conosceva entrambi gli indagati. I due l’avrebbero costretta con violenza, riprendendo la scena e utilizzando foto e filmati come strumento di ricatto. Il silenzio della vittima sarebbe stato imposto con minacce di ulteriori diffusioni, mentre i ricatti sarebbero proseguiti fino allo scorso luglio, quando i video sono comparsi in alcune chat frequentate da altri adolescenti.