Una ragazza di 14 anni è morta a Padova dopo essere stata colpita da un infarto a scuola. Il preside si difende: “Il defibrillatore non è un obbligo”.
PADOVA – Una ragazza di 14 anni è morta a Padova dopo essere stata colpita da infarto a scuola. Il decesso è stato confermato nel pomeriggio di giovedì 20 febbraio 2020 con i medici che non hanno potuto fare altro che constatare la morte cerebrale.
Un calvario durato poco più di un giorno per la piccola che ha avuto l’arresto cardiaco nella mattinata di martedì. Una tragedia con i compagni e gli altri alunni che sono ancora sotto shock. I medici hanno rivelato tre infarti in poco tempo.
Il preside si difende: “Il defibrillatore non è obbligatorio”
La piccola si poteva salvare con un intervento immediato? Una domanda senza risposta fino a questo momento ma il preside dell’istituto si difende: “Il defibrillatore non è obbligatorio nelle scuole“. Un argomento che ormai è al centro della discussione da diversi anni ma non c’è mai stata una soluzione.
“Purtroppo nel 2020 non è possibile prevedere un arresto cardiaco – ha precisato una professoressa – è possibile diffondere la cultura della rianimazione, di cui il defibrillatore è il cardine“.
Due tragedie in poche ore
La morte della ragazza di 14 anni è avvenuta quasi in contemporanea al decesso di uno studente 19enne a San Vito Lo Capo. Il giovane, di origine albanese, frequentava l’Istituto alberghiero quando ha sentito improvvisamente dei dolori al petto.
Immediati i soccorsi con il decesso avvenuto in ospedale mentre i medici stavano effettuando tutti i controlli del caso. La Procura di Trapani ha aperto un’inchiesta per cercare di accertare meglio quanto accaduto. Nelle prossime ore sarà effettuata anche l’autopsia sul corpo del giovane. Una morte che ha colpito compagni e insegnanti pronti a salutarlo per l’ultima volta subito dopo il dissequestro della salma.