Washington, ucciso ragazzo di 15 anni

Ennesima sparatoria negli Stati Uniti, a Washington: un ragazzo di soli 15 anni è rimasto ucciso durante un concerto.

Un ragazzino di 15 anni è rimasto ucciso durante una sparatoria negli Stati Uniti, più precisamente a Washington. È stata la polizia a rendere noto l’accaduto, spiegando che tra le varie persone ferite durante la sparatoria, c’è anche un agente delle forze dell’ordine.

Il fatto è accaduto in una zona della movida, detta il cuore afroamericano di Washington, piena di bar, ristoranti e negozi. Al momento della sparatoria era in corso un concerto gratuito, il “Moechella”. A perdere la vita durante la sparatoria un ragazzo di 15 anni, mentre tre adulti sono rimasti feriti.

L’evento di strada “non consentito”

Sarebbe questo il bilancio provvisorio del conflitto a fuoco. La vicenda si è svolta domenica sera. Le forze dell’ordine avevano già reso nota la notizia di un conflitto precedente alla sparatoria in cui il 15enne è rimasto ucciso. In seguito ad una lite, la gente aveva cominciato a sparpagliarsi e alcune persone erano rimaste calpestate. Per questo motivo, le autorità avevano così deciso sospendere il concerto gratuito per questioni di sicurezza. L’evento di strada di Washington, DC, risultava essere “non consentito”.

Il capo della polizia metropolitana di Washington, DC, Robert Contee, ha dichiarato ai giornalisti nella giornata di domenica sera che alcune centinaia di persone si sono incontrate in occasione del festival musicale e di difesa di Juneteenth, intitolato “Moechella”. Le forze dell’ordine hanno definito il raduno un “evento non consentito”.

Contee ha detto che la polizia si è adoperata per mettere fine all’evento, proprio dopo l’episodio della rissa che ha portato diverse persone a essere calpestate e ferite. Dopo, alcune persone hanno sparato colpi di arma da fuoco tra la folla. Sono queste le dichiarazioni della polizia fornite ai giornali locali. Contee ha dichiarato nella giornata di domenica sera: “Vogliamo sicuramente assicurarci che le persone siano ritenute responsabili quando organizzano eventi non consentiti nella nostra città”.

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