Rai, la mossa dopo il taglio del canone fa tremare Mediaset

Rai, la mossa dopo il taglio del canone fa tremare  Mediaset

La contromossa della Rai al taglio del canone potrebbe danneggiare Mediaset. Pier Silvio Berlusconi non è contento. Cosa sta succedendo.

La Rai sta preparando la contromossa dopo l’annuncio del taglio del canone in bolletta da 90 a 70 euro, novità entrata ufficialmente nella Legge di Bilancio. Tra le varie ipotesi della tv di Stato anche quella di alzare il tetto del 6% alla pubblicità cosa che recherebbe danni ai concorrenti, soprattutto a Mediaset con Pier Silvio Berlusconi che storcerebbe il naso.

Rai, il taglio del canone e il consiglio d’amministrazione

La Rai ha visto il canone essere tagliato. Si passerà, infatti, da 90 a 70 euro in bolletta. Una decisione che i vertici della tv di Stato avrebbero appreso solamente dall’annuncio pubblico del leader della Lega, Matteo Salvini. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, infatti, pare che l’articolo 8, che la sera prima non compariva nel testo della Legge di Bilancio, sarebbe spuntato nell’indice generale senza essere concodarto nella commissione.

Una vicenda che ha portato i vertici Rai a confrontarsi nelle scorse ore durante il Consiglio di Amministrazione dove si è parlato appunto delle contromosse da attuare.

In tale ottica il Corriere spiega quali potrebbero essere le azioni della Rai. Pare da escludere una riduzione del personale mentre sarebbero possibili dei ritocchi al ribasso sul contratto di servizio. L’alternativa più plausibile, però, sembra essere quella dell’innalzamento del tetto pubblicitario imposto alla Rai. L’ipotesi, però, non piacerebbe alla concorrenza privata che vive proprio di introiti dalla pubblicità.

La contromossa che non piace a Mediaset

Proprio la possibilità di un innalzamento al tetto del 6% alla pubblicità che oggi vincola l’emittente pubblica, non sarebbe mossa gradita alla concorrenza ed in particolare a Mediaset.

Tale pista, infatti, farebbe storcere il naso, e non poco, a Pier Silvio Berlusconi, la cui azienda vive proprio di introiti sono esclusivamente pubblicitari.

Una situazione che andrebbe in qualche modo a pesare e andrebbe a sommarsi alle tensioni con Palazzo Chigi dopo il caso Giambruno portato a galla da Striscia la Notizia.

Il Corriere ha poi sottolineato che per la Rai, i conti 2023 non dovrebbero essere un problema: il pareggio è certo con annessa piccola riduzione dell’indebitamento a 615-620 milioni.

Qualche problema potrebbe esserci nel 2024 quando la Rai si sobbarcherà i costi dei diritti dei grandi eventi sportivi.

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