Modifiche in corso per la Rai ai tempi di “Tele Meloni”, spunta una nuova figura che accende l’opposizione: di cosa si tratta.
Venerdì scorso, una circolare dell’amministratore delegato della Rai, Giampaolo Rossi, ha annunciato una rivoluzione nel controllo editoriale dei programmi. La novità prevede l’introduzione di una figura di supervisione per ciascun programma: i “responsabili editoriali”, ma come cambierà l’Azienda di Viale Mazzini che risente nell’influenza del governo di Giorgia Meloni?
Cosa cambia la Rai di Tele Meloni
Questi individui avranno un ruolo di controllo, separato dai conduttori e dagli autori. Si tratta di una mossa che solleva già polemiche, con il sindacato Usigrai e le opposizioni che lanciano pesanti accuse.
Secondo la circolare, ogni programma dovrà avere un “responsabile editoriale” che non coincida con il conduttore, come accade attualmente in trasmissioni come “Report”.
In questa trasmissione d’inchiesta, ad esempio, Sigfrido Ranucci ricopre sia il ruolo di conduttore che di responsabile, ma ora questa figura dovrà essere separata, creando un ulteriore strato di controllo.
La mossa ha immediatamente suscitato critiche, in particolare da parte del sindacato Usigrai, che l’ha definita come un “attacco alla professione giornalistica” e una forma di controllo politico sull’informazione del servizio pubblico.
Secondo il sindacato, la circolare risulta “ambigua e approssimativa”, lasciando aperti molti dubbi su chi siano questi “responsabili editoriali”, con quali criteri vengano scelti e, soprattutto, chi li nomini.
L’interrogazione del Pd e le preoccupazioni sul Media Freedom Act
Le polemiche non si sono limitate alla Rai. Il Partito Democratico ha deciso di intervenire con un’interrogazione al Parlamento europeo, sollevando il sospetto che la nuova disposizione violi l’articolo 3 del Media Freedom Act, una legge europea entrata in vigore a novembre 2024 che tutela la pluralità e l’indipendenza dei media.
Sandro Ruotolo, eurodeputato e responsabile dell’informazione per il Pd, ha chiesto chiarimenti, esprimendo preoccupazioni sulla gestione editoriale della Rai sotto l’influenza diretta del governo.
Le critiche arrivano anche da Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra, che, insieme ai democratici, chiedono che la Commissione europea faccia chiarezza sulla legittimità di questa misura.
Ruotolo, infatti, ha sottolineato che la nuova figura dei “responsabili editoriali” potrebbe compromettere l’indipendenza giornalistica della Rai, limitando la libertà di espressione e di critica, elementi fondamentali per un servizio pubblico che dovrebbe restare imparziale.