Raid di Israele su Gaza: oltre 100 morti in una scuola

Raid di Israele su Gaza: oltre 100 morti in una scuola

Un raid aereo ha colpito una scuola a Gaza, causando 100 morti, Hamas denuncia l’attacco mentre Israele sostiene di aver colpito terroristi.

Un tragico episodio si è verificato a Gaza City, dove un raid aereo israeliano ha colpito una scuola, provocando la morte di circa 100 persone.

L’attacco, avvenuto presso la scuola Al-Tabai’een, è stato confermato dall’agenzia di difesa civile gestita da Hamas. Secondo le autorità locali, la scuola stava ospitando numerosi palestinesi sfollati, che avevano cercato rifugio dalle recenti violenze nella regione.

Raid aereo israeliano colpisce una scuola a Gaza: 100 morti confermati

Le prime dichiarazioni da parte di Hamas parlano di tre distinti attacchi che avrebbero colpito l’edificio scolastico, causando un alto numero di vittime.

Le forze israeliane, dal canto loro, hanno confermato l’operazione militare. Specificando però che il loro obiettivo principale era un centro di comando e controllo utilizzato da Hamas all’interno della scuola. Secondo l’esercito israeliano, il sito fungeva da base operativa per pianificare e coordinare attacchi contro Israele.

La versione israeliana dell’operazione

In una nota diffusa sui social, l’esercito israeliano ha spiegato che l’azione militare era mirata esclusivamente contro elementi di Hamas operativi all’interno della scuola.

Il portavoce militare ha sottolineato che il centro di comando situato nell’edificio scolastico era strategicamente importante per Hamas, e che da lì venivano orchestrate operazioni militari contro Israele.

L’area di Daraj Tuffah, dove è situata la scuola, è nota per essere densamente popolata e ospita diverse strutture civili, tra cui moschee e centri comunitari.

La vicinanza di queste strutture ha reso l’operazione particolarmente complessa, poiché il rischio di vittime civili era elevato. Israele ha ribadito che la sua politica militare cerca sempre di minimizzare le perdite civili, ma in questo caso specifico, l’importanza del bersaglio ha giustificato l’azione.

Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere, con molti governi e organizzazioni umanitarie che hanno espresso preoccupazione per l’alto numero di vittime e per l’uso di scuole e altre strutture civili come basi operative.

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