Il caso Ranucci, la rabbia delle opposizioni e ora anche il durissimo commento di Vittorio Feltri che non le ha certo mandate a dire.
Dopo l’attentato subito, Sigfrido Ranucci è tornato a parlare spiegando come, a detta sua, ci sarebbe un attacco verso Report in corso. Una situazione che si aggiunge ad alcune esternazioni della sinistra politica, ed in particolare della segretaria del Pd, Elly Schlein, che adesso hanno ricevuto una dura risposta da parte di Vittorio Feltri.

Feltri e la realtà politica attuale
Intervenuto nel consueto editoriale per Il Giornale, Vittorio Feltri ha detto la sua in risposta ad un lettore che ha parlato di “follia ideologica che ha colpito la sinistra” in merito al recente attentato al giornalista Ranucci e a come si sia esposta la sinistra attaccando il Governo e in generale la destra. Per Feltri il discorso è piuttosto semplice: “La realtà politica italiana, per capirla, richiede ormai gli strumenti della meccanica dei paradossi. Siamo in un Paese in cui chiunque sia di destra viene regolarmente mortificato, ghettizzato, criminalizzato, e non importa se abbia governato l’Italia per anni o stia semplicemente pubblicando un giornale: per certi ambienti ideologici, il marchio dell’infamia è automatico”.
Da Ranucci a Schlein: la stoccata
Il giornalista ha quindi fatto alcuni esempi citando gli attacchi della sinistra a Berlusconi e quelli attuali alla Meloni. Successivamente si è spinto nel merito delle questioni attuali legate appunto a Ranucci e alle parole della sinistra sull’argomento. “[…] Quanto al signor Ranucci, nutro per lui un certo rispetto professionale. Ma quando si lamenta del ‘clima d’odio’ e lo attribuisce ai giornali di centrodestra, sostenuto da Elly Schlein in versione cappuccetto rosso con l’indice puntato, la questione si fa surreale”.
Feltri ha ipotizzato cosa sarebbe accaduto se al posto di Ranucci ci fosse stato un giornalista orientato a idee più vicine alla destra: “A parti inverse, se a subire l’attentato fosse Mario Giordano o Paolo Del Debbio, gli stessi indignati avrebbero rispolverato il solito ‘se la sono cercata’. Il doppio standard della sinistra è ormai così palese da non fare più nemmeno effetto”.
Nella conclusione del proprio editoriale, infine, Feltri ha completato il discorso: “L’Italia non è in mano a squadre di manganellatori, ma a un governo democraticamente eletto che sta cercando di fare ordine dove per anni ha regnato il caos […]”.