La 25enne israeliana Noa Argamani rapita durante un festival di musica vicino alla Striscia di Gaza, il padre è sconvolto.
Il Nature Party è un evento annuale che attira appassionati di musica elettronica da tutto Israele, ma quel party si è trasformato in un incubo per Noa Argamani per l’arrivo di Hamas. Situato vicino al kibbutz Re’im, nel Sud di Israele, il festival rappresenta un momento di unità e divertimento. Tuttavia, quella che doveva essere una giornata di festa si è trasformata in una tragedia quando i militanti di Hamas hanno lanciato un attacco senza precedenti.
La disperazione di un padre
Noa Argamani, una giovane israeliana di 25 anni, è stata brutalmente rapita dai militanti. Le immagini del suo rapimento, in cui implorava “Non voglio morire, non uccidermi“, hanno fatto il giro del mondo, suscitando indignazione e preoccupazione. Queste immagini hanno mostrato la cruda realtà del terrorismo e l’innocenza delle sue vittime.
L’attacco di Hamas al festival ha portato a una tragedia senza precedenti. I miliziani hanno aperto il fuoco sulla folla inerme, causando panico e caos. Mentre centinaia cercavano rifugio, altri non sono riusciti a sfuggire alla furia degli aggressori. Stime preliminari riferiscono di almeno 250 vittime e numerosi rapimenti.
Yaacov Argamani, il padre di Noa, ha condiviso il suo dolore in un’intervista commovente. “Speravo fosse solo un errore, un brutto sogno“, ha detto, cercando di trattenere le lacrime. Ma quando ha visto il video della figlia terrorizzata, ha capito la tragica realtà. “Ho sempre cercato di proteggerla, di essere lì per lei. In quel momento, mi sono sentito impotente“, ha aggiunto.
Altri ostaggi e la risposta internazionale
Non solo Noa, ma anche altri partecipanti al festival sono caduti nelle mani di Hamas. Tra di loro, Shani Louk, una tatuatrice di 30 anni con doppia cittadinanza tedesca e israeliana. Secondo le ultime stime, gli ostaggi detenuti da Hamas in tutto il paese sarebbero oltre 100.
La comunità internazionale ha espresso forte condanna per l’attacco e ha chiesto la liberazione immediata di tutti gli ostaggi. Mentre le tensioni aumentano, le famiglie delle vittime sperano in un ritorno sicuro dei loro cari.