L’Istat lancia un allarme per il secondo trimestre: “Alto rischio di un calo del PIL”. La previsione sull’anno resta del +0,3%.
ROMA – Il Pil può registrare un ulteriore calo nel secondo trimestre. A lanciare l’allarme è stato l’Istat nel rapporto annuale che è stato illustrato in Parlamento. Le probabilità di una nuova contrazione sono del 65% anche se l’Istituto non annulla la previsione di crescita del 2019 che rimane ferma al +0,3%.
L’indicatore – si precisa nel testo del rapporto – conferma che la fase di debolezza si sta allungando e gli ultimi dati industriali di aprile fanno pensare ad una nuova contrazione anche se prima di avere delle certezze bisognerà aspettare ancora qualche mese.
Istat, crollano le nascite in Italia
Il rapporto annuale dell’Istat dà ampio spazio alla questione demografica. A livello mondiale l’Italia contende il record di invecchiamento. 165 persone di 65 anni e più ogni 100 giovani con meno di 15 anni per l’Italia e 2010 per il Giappone, al 1° gennaio 2017.
Entrando un po’ più nei dettagli della previsione dell’Istituto, gli scenari previsti indicano circa il 78% di possibilità di avere una popolazione residente inferiore nel 2050 rispetto a quella attuale. Si parla naturalmente di numeri molto importanti visto che si dovrebbe passare dai 60,4 milioni del 1° gennaio 2019 ai 58,2 milioni del 2050.
Ma naturalmente sono previsioni che dovranno essere confermate nei prossimi anni.
L’Istat conferma il possibile calo del Pil: il Governo spera in una previsione errata
La previsione dell’Istat sul calo del PIL preoccupa un po’ il Governo. La maggioranza giallo-verde sperava in una crescita per cercare di rilanciare l’economia ma al momento i numeri non sembrano essere molto positivi. Per questo la speranza da parte dell’esecutivo è quella di avere un riscontro diverso dalla previsione dell’Istituto.
Non resta che aspettare qualche settimana visto che la crescita del secondo semestre sarà pubblica dall’Istat a breve. Le speranze non sono positive ma alcune volte le previsioni sono state smentite.
fonte foto copertina https://www.facebook.com/IstatCensimentiGiornoDopoGiorno