Confcommercio, nel 2020 crollo dei consumi in Italia

Confcommercio, nel 2020 crollo dei consumi in Italia

Il rapporto di Confcommercio sui consumi 2019-2021 ha confermato un crollo nell’anno della pandemia.

ROMA – Il rapporto di Confcommercio sui consumi 2019-2021 ha confermato un crollo nell’anno della pandemia. Secondo il report, riportato dall’Ansa, ha precisato che nel 2020 c‘è stata una perdita di 126 miliardi di euro, cifra peggiore dal secondo dopoguerra.

Un dato che sembra essere strettamente legato all’assenza dei turisti stranieri. Un trend che potrebbe essere invertito nell’anno in corso, ma molto dipenderà dall’andamento della pandemia.

Le previsioni di Confcommercio per il 2021

Per il 2021 Confcommercio ha previsto una crescita dei consumi interni del 3,8%. Si tratta comunque di numeri provvisori e per questo qualsiasi dato resta legato “alle incognite sulla ripartenza del turismo internazionale“. E la spesa pro capite non riuscirà a recuperare nemmeno un terzo di quanto perso durante l’emergenza coronavirus.

Nonostante le previsioni molto caute di Confcommercio, il Governo è pronto a rivedere nei prossimi mesi la crescita dell’Italia nell’anno in corso. Per il ministro Giorgetti dovrebbe aggirarsi intorno al 5%, ma certezze maggiori le si avranno solamente a settembre con il nuovo Def. La crescita o un nuovo rallentamento sembra essere strettamente legato all’andamento della pandemia e da possibili restrizioni in caso di una nuova ondata.

Soldi euro

Il turismo riparte

Le buone notizie arrivano dal turismo. Secondo un’indagine condotta da Bankitalia su analisi dei dati di telefonia mobile di sim straniere, in Italia è stata registrato un aumento della presenza di persone provenienti da Paesi stranieri grazie al miglioramento della pandemia e le campagne vaccinali.

Secondo quanto riferito da via Nazionale, la presenza potrebbe subire un ulteriore aumento dopo l’attivazione del green pass. La certificazione vaccinale dovrebbe portare molte persone a riprendere i viaggi in questo periodo estivo. Si tratta di una buona notizia sicuramente per l’economia. Ma restano diverse incognite come per esempio le possibili restrizioni per la variante indiana.