Corte dei Conti: “Pensare ad un parziale spostamento del prelievo dall’Irpef all’Iva”

Corte dei Conti: “Pensare ad un parziale spostamento del prelievo dall’Irpef all’Iva”

Il Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei Conti. Ecco tutte le indicazioni.

ROMA – E’ stato pubblicato il Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei Conti. “I prossimi anni – si legge nel documento riportato da La Repubblicarichiederanno un considerevole sforzo fiscale per far fronte ai costi della pandemia. Sarà dunque necessario guardare all’efficienza e all’equità del sistema tributario, ipotizzando varie forme di ricomposizione del contributo dei prelievi diretti e indiretti alla copertura del bilancio dello Stato. Serve un’adeguata attenzione potrebbe essere riservata ad un parziale spostamento del prelievo dall’Irpef e dall’Iva“.

“Prelievo sui debiti sbilanciato sui redditi medi”

Il proliferare di trattamenti tributari differenziati – si legge ancora – sono deviazioni che hanno condotto ad un prelievo concentrato sui redditi da lavoro dipendente e pensione, piuttosto sbilanciato sui redditi medi e con andamenti irregolari e distorsivi delle aliquote marginali effettive […]”.

Il declino del peso dei redditi da lavoro sul Pil – si precisa nel documento – la persistente e significativa evasione e il proliferare di trattamenti tributari differenziati contribuiscono a mettere in dubbio che si possa ancora parlare di prelievo generale sui redditi“.

Soldi euro

“Ritorno del deficit al 3% del Pil implica un percorso impegnativo”

La Corte dei Conti ha ricordato che per “il ritorno del deficit al 3% del Pil implica un percorso impegnativo e richiede di intraprendere rapidamente iniziative più terreni“.

Il Recovery Plan rappresenta un’opportunità unica per aumentare il potenziale di crescita del Paese – si legge ancora – ma per raggiungere tale obiettivo sarà necessario che vengano attuale con rapidità le riforme. Occorrerà anche seguire un cammino di finanza pubblica molto stretto. E, a questo, serve affiancare all’espansione della spese buona anche il contenimento di quella cattiva […]“. Indicazioni molto chiare da parte della Corte dei Conti e le indicazioni nei prossimi giorni potrebbero essere ascoltate anche dal premier Draghi.