Il rapporto Istat sulla fiducia dei consumatori e delle imprese.
ROMA – E’ stato pubblicato l’ultimo rapporto Istat sulla fiducia dei consumatori e delle imprese. Come riportato dall’Ansa, c’è stato un leggero calo del primo indice (103,3 a 102) e un aumento del secondo (da 91,3 a 92,9).
Il rapporto dell’Istat
I dati pubblicati dall’Istat sono stati accompagnati da un commento dello stesso Istituto: “Per il clima di fiducia dei consumatori si registra un diffuso e marcato peggioramento delle opinioni relative alla situazione economica generale e alla tendenza della disoccupazione, mentre meno negative risultano le valutazioni sulla situazione personale“.
In aumento, invece, quella delle imprese: “Continua, seppure in maniera più moderata, il recupero del clima di fiducia delle imprese, che vede l’indice aumentare per il quinto mese consecutivo. Il miglioramento riguarda l’industria e il commercio al dettaglio mentre il recupero, rispetto ai livelli precedenti l’emergenza sanitaria, è completo solo per il settore delle costruzioni“.
I dati
Come evidenziato dall’Istat, tutte le componenti del clima di fiducia hanno subìto una riduzione. Il calo più importante è registrato nel clima economico e quello futuro che passano rispettivamente da 94,5 a 87,8 e da 109,3 e 104,5. Il clima personale si è ridotto a 106,4 (partiva da 107,1) e quello corrente a 99,9 (l’ultima volta era di 100,2).
Per quanto riguarda le imprese, i miglioramenti sono stati registrati nel settore industriale, ma anche in quello del commercio al dettaglio. Nel settore manifatturiero l’indice è salito da 92,6 a 95,6, mentre nelle costruzioni da 13,6 a 142,5. Crescita più contenuta, invece, per il commercio al dettaglio che è passato da 97,5 a 99,3. L’unico peggioramento è stato registrato nei servizi di mercato, con il clima di fiducia passato da 88,7 a 88,1.
Numeri che confermano la leggera ripresa dell’economia del nostro Paese. Una ripartenza che potrebbe essere bloccata da un possibile nuovo lockdown per l’emergenza coronavirus. La speranza di tutti è quella di non avere un nuovo stop che potrebbe mettere in ginocchio la nostra economia.