Rapporto Istat violenza sulle donne: i numeri dell'Istituto
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Direttore: Alessandro Plateroti

Istat, 8 donne uccise su dieci conoscevano il loro killer. In calo gli omicidi commessi nel 2018

violenza su una donna

Il rapporto dell’Istat sulla violenza sulle donne ha evidenziato un calo degli omicidi nel 2018. I numeri più alti sono stati registrati al Nord.

ROMA – E’ stato pubblicato il nuovo rapporto Istat dedicato alla violenza sulle donne. Secondo quanto riferito dall’Istituto di Statistica, il numero degli omicidi nel 2018 ha avuto un lieve calo con 345 registrati nell’anno in esame, 12 in meno rispetto al precedente.

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Le vittime, però, conoscono quasi sempre il proprio assassino (80%) e in particolare nel 54,9% dei casi è il partner attuale o quello precedente. Numeri che confermano un’emergenza importante nel nostro Paese che non ha ancora trovato una soluzione.

Meno omicidi di mafia

L’Istituto di statistica si è soffermato anche su altre rivelazioni come per esempio gli omicidi di mafia. Dal 1983 al 2018 sono state oltre 6mila le persone che sono morte per una famiglia mafiosa. Il più cruento è stato il quinquennio tra il 1988 e il 1992. La situazione, invece, sembra essere migliorata negli ultimi anni con solo il 9,1% dal 2013 al 2017 del totale degli omicidi.

In particolare nel 2018 sono stati commessi dalle organizzazioni mafiose 19 omicidi volontari, circa uno su ogni 18 omicidi volontari in totale. Numeri che confermano un interesse diverso da parte della mafia che guarda con molta attenzione al tessuto economico italiano.

Violenza donne
Violenza donne

Diminuiscono gli omicidi al Sud: i numeri

Questo cambio repentino della mafia ha visto diminuire anche gli omicidi al Sud negli ultimi anni. Il Meridione si conferma davanti a tutti ma con un tasso nazionale di 0,83 omicidi per 100mila abitanti rispetto allo 0,43 del Centro-Nord. Questo ha portato ad un tasso nazionale di 0,57.

Un divario confermato tra le zone del Mezzogiorno e il resto del Paese anche se il trend inizia ad essere in negativo e il 2019 dovrebbe confermare anche questa linea discendente. Per avere delle certezze, però, bisogna aspettare il 2021 quando saranno pubblicati i dati dell’anno appena concluso.

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ultimo aggiornamento: 5 Marzo 2020 21:01

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