Il rapporto di Oxfam sul coronavirus: “I progressi degli ultimi 10 mesi potrebbero essere azzerati”.
ROMA – E’ stato pubblicato il nuovo rapporto Oxfam, intitolato Dignità, non miseria, che si concentra sul coronavirus. Secondo l’associazione mezzo miliardo di persone sono a rischio povertà estrema.
“La contrazione dei consumi e redditi, causata dallo shock pandemico – si legge nel documento citato da Sky Tg24 – rischia di ridurre in povertà tra il 6 e l’8% della popolazione mondiale, tornando in alcune regioni ai livelli di 30 anni fa“.
“A rischio i progressi fatti”
Il rapporto, inoltre, precisa come sono a forte rischio “i progressi fatti negli ultimi dieci anni con la lotta alla povertà estrema. In alcune regioni del globo i livelli di povertà tornerebbero addirittura a quelli di 30 anni fa“.
Il coronavirus, quindi, potrebbe avere un impatto socio-economico “devastante” dovuto anche alla possibile riduzione complessiva del reddito del lavoro “fino a 3.400 miliardi di dollari entro il 2020“. Stime che rischiano di peggiorare se le misure restrittive messe in atto dai Paesi dovessero continuare nel tempo e i livelli di occupazione precipitassero.
La mancanza delle tutele per i disoccupati
Nel dossier l’associazione, inoltre, ha evidenziato che non ci sono le tutele per i disoccupati e per i lavoratori impegnati nel settore informale. “Basti pensare – si legge nel testo – che a livello globale solo un disoccupato su cinque ha accesso ad una qualsiasi forma di indennità di disoccupazione e che ben 2 miliardi di persone, a livello globale, lavorano nel settore informare. In maggioranza sono nei Paesi più poveri in cui il 90% dei posti di lavoro è informale, rispetto al 18% nelle nazioni ricche“.
Numeri che preoccupano (non poco) l’Oxfam anche se i Governi in questo momento hanno intenzione di prolungare i lockdown per salvaguardare la salute dei propri cittadini.
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