Rappresentare l’Economia con i Grafici

Rappresentare l’Economia con i Grafici

Perché è importante rappresentare l’economia con l’illustrazione di grafici? Scopriamolo insieme in questa pratica guida…

L’economia è rappresentata da numeri e grafici indispensabili per illustrare lo studio degli economisti. Pensiamo al prezzo delle mele oppure alla quantità delle mele vendute che come sappiamo influenzano poi il prezzo. Generalmente le variabili economiche sono correlate tra di loro. Come sappiamo l’aumento del prezzo delle mele rappresenta un aumento del numero di persone che hanno acquistato quel determinato bene. La rappresentazione di queste variabili è possibile grazie ai grafici.

Grafici

I grafici giocano un ruolo davvero importante nell’ambito economico. In primis sono utilizzati nello sviluppo di teorie economiche visto che la loro rappresentazione permette di illustrare visivamente concetti ed idee che diversamente sarebbe difficile descrivere a parole o numericamente. Non solo, durante l’analisi economica essi risultano indispensabili per interpretare pattern e non solo. Se un bravo scrittore sceglie le parole più adatte per raccontare il proprio racconto in maniera semplice e chiara, un buon economista utilizza il grafico più utile per illustrare la propria teoria.

Categorie di grafici

Ma quali sono i grafici principali? Essi si suddividono in due categorie:

  • a singola variabile: come il grafico a barre, a torta o gli istogrammi che rappresentano quelli più comuni ed utilizzati anche perché più facili da comprendere. Generalmente vengono utilizzati per illustrare la frequenza con cui si presentano due modalità;
  • a due variabili: sono quelli più utilizzati dagli economisti che si ritrovano a studiare e confrontare la relazione tra più variabili.

Tra i grafici più utilizzati abbiamo gli istogrammi, generalmente scelti dagli economisti per illustrare graficamente dei dati quantitativi suddivisi in più classi. All’interno del grafico ogni frequenza viene rappresentata dalla presenza di un rettangolo la cui base è uguale all’ampiezza della classe, mentre l’altezza è uguale al rapporto tra la frequenza e l’ampiezza della classe.