Arriva una misura che punta a dare respiro a chi deve pagare multe e tasse, attraverso una rateizzazione agevolata.
In ottica di pace fiscale, per il 2025 il Governo ha proposto la Rottamazione Quinquies, contenuta nel Disegno di Legge AS. 1375. Si tratta, dunque, di una misura pensata per alleggerire il carico debitorio dei contribuenti in difficoltà, che ha come obiettivo principale quello di indurre i contribuenti ad adempiere, in modo spontaneo, ai pagamenti, riducendo, al contempo, il contenzioso tra cittadini e Fisco.
Pace fiscale, tasse e multe si pagano con una rottamazione agevolata
La proposta della Rottamazione Quinquies – prevista nel Disegno di Legge AS. 1375 – mette a disposizione dei contribuenti la possibilità di regolarizzare la propria posizione con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione tramite una forma di rateizzazione agevolata dei debiti iscritti a ruolo.

Nello specifico, dunque, il meccanismo consente di estinguere le pendenze pagando soltanto le somme dovute a titolo di imposta, sanzioni e interessi legali ridotti, escludendo ulteriori oneri accessori, in modo da agevolare chi non la la liquidità necessaria per onorare subito ed interamente i debiti.
Perché i debiti legati a imposte locali come IMU, TARI e altri tributi comunali possano essere inclusi nella Rottamazione Quinquies, è indispensabile che il comune di riferimento approvi una specifica delibera di adesione. In mancanza di questo atto, tali debiti non potranno beneficiare della sanatoria prevista.
Di conseguenza, i contribuenti devono prestare particolare attenzione alle scelte adottate dalla propria amministrazione comunale. Se il comune non aderisce in modo ufficiale, accade che chi ha pendenze dovrà saldare l’intero importo, senza poter fruire delle condizioni agevolate previste dalla misura.
Come funziona per i contribuenti
La Rottamazione Quinquies – dunque – fa leva su una modalità di pagamento dilazionato, che permette ai contribuenti di suddividere l’importo dovuto in rate mensili o trimestrali, secondo quanto sarà stabilito nel decreto attuativo.
La rateizzazione può avere una durata di massimo di cinque anni, le cui condizioni saranno modulate in base all’entità del debito e alla capacità economica del debitore. Non è previsto il pagamento di interessi di mora o aggi maggiorati, ma solo una quota calcolata in base al tasso legale vigente, che si attesta al 2% sulla sorte capitale.
L’adesione dovrà avvenire tramite apposita istanza all’Agenzia delle Entrate-Riscossione entro una data che verrà fissata con il provvedimento attuativo.
Una volta accettata la richiesta, il contribuente riceverà un piano di pagamento, le cui scadenze dovranno essere rispettate, al fine di poter beneficiare della misura: in caso di mancato pagamento anche di una sola rata, infatti, si decadrà dal beneficio e torneranno applicabili gli interessi e le sanzioni originarie.
Infine, i debiti inclusi in tale modalità di riscossione fanno riferimento a quelli contratti tra il 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023.