Il costo medio delle polizze RC Auto continua a salire, con Napoli e Prato che registrano aumenti inarrestabili.
Il costo medio delle polizze RC auto continua a salire, con un aumento medio di 31 euro a polizza rispetto alle tariffe medie del 2022. Secondo i dati forniti dall’Ivass, il prezzo medio per i contratti assicurativi sottoscritti nel mese di novembre 2023 è di 391 euro, in aumento del 7,1% su base annua in termini reali (7,8% in termini nominali).
RC Auto: stangata a novembre
Secondo quanto emerge dall’indagine sui prezzi effettivi per la garanzia dell’assicurazione dell’Ivass, a novembre scorso i prezzi per i contratti RC Auto si attestano mediamente intorno ai 391 euro in aumento del 7,1% su base annua.
Nonostante questa crescita, i prezzi medi restano inferiori rispetto al periodo pre-pandemico, con un valore di 403 euro rilevato a novembre 2019. Questo inarrestabile rialzo dei prezzi rappresenta un onere significativo per gli automobilisti italiani, che vedono davanti a sé un orizzonte cupo già a causa degli aumenti dei pedaggi in autostrada.
Quali sono le città più colpite?
Sul fronte territoriale, Napoli e Prato sono le province che registrano il costo più alto della polizza RC auto, con una media di oltre 559 euro. Di seguito troviamo invece le città di Caserta (501 euro) e Pistoia (487 euro). Sul fronte opposto, Enna vanta le tariffe più basse d’Italia, con una media di 275 euro a polizza, seguita da Oristano (292 euro) e Potenza (297 euro)
Assoutenti sul piede di guerra
Commentando i dati dell’Ivass, Assoutenti protesta definendo questi incrementi come “del tutto ingiustificati“ che non rispondono né a un aumento dei costi in capo alle imprese assicuratrici, né a un aumento dell’incidentalità.
Secondo l’associazione, questi aumenti sono dovuti unicamente alle troppe anomalie del comparto assicurativo, dove le compagnie dettano legge imponendo clausole illecite ai propri clienti che fanno salire i prezzi.
Di fronte a tali numeri, Assoutenti sostiene l’Ivass si limita a fare da “notaio”, quando invece dovrebbe intervenire per bloccare pratiche scorrette e tutelare gli assicurati. Questo è un ulteriore segnale di come il settore assicurativo necessiti di una radicale riforma che introduca maggiore concorrenza.