Recovery plan, cosa c'è e cosa manca nel piano Draghi
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Direttore: Alessandro Plateroti

Recovery plan, cosa c’è e cosa manca nel piano Draghi

Mario Draghi

Recovery plan, il piano di Draghi ai raggi X: cosa c’è e cosa manca. Fa discutere il mancato riferimento al salario minimo.

Letto il testo integrale del Recovery plan e ascoltato il Presidente del Consiglio Mario Draghi alla Camera, possiamo fare un’analisi sul Piano (Pnrr) italiano concentrandoci su quello che è stato inserito a sorpresa e quello che invece manca.

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Di seguito il video dell’intervento del Premier Mario Draghi alla Camera.

Recovery plan, cosa c’è nel piano Draghi

Può piacere o non piacere, può essere criticato o contestato, ma il Pnrr, il recovery plan dell’Italia è coraggioso. O meglio, è necessariamente coraggioso, perché, come ha puntualizzato lo stesso Presidente del Consiglio nel corso del suo intervento in Parlamento, in gioco c’è il futuro economico e sociale dell’Italia. In gioco ci sono le vite degli italiani.

Nel presentare il piano il premier ha evidenziato tre aree d’intervento che ha molto a cuore: donne, giovani e Mezzogiorno. La svolta passa dalla creazione di un’Italia più solidale, più equa, più giusta più vicina alle persone e alle famiglia in difficoltà.

Non è un caso che nel piano ci siano più di 4 miliardi per la costruzione di nuovi asili e scuole materne e non è un caso che parlando di Digitalizzazione il premier abbia fatto riferimento alle zone più svantaggiate d’Italia, dove ci sono ragazzi che nel corso di questa emergenza non hanno potuto seguire le lezioni magari perché senza connessione internet. L’ex premier Giuseppe Conte aveva giustamente parlato di diritto alla connessione. Nel 2021 tutti devono avere la possibilità di connettersi per non restare ai margini della vita sociale, scolastica o professionale. E Mario Draghi sembra proseguire in tal senso nel solco tracciato dal suo predecessore.

Se ne parla poco, ma il Premier Draghi ha annunciato anche una misura per aiutare i giovani a comprare casa. Sostanzialmente grazie ad una garanzia statale il giovane beneficiario non pagherà nessun anticipo.

Nel piano ci sono inoltre 400 milioni destinate alle donne attive nel mondo dell’imprenditoria, per rendere il mercato più equo.

Per quanto riguarda il mondo del lavoro sono previsti incentivi per le assunzioni degli under 35.

Con il Pnrr il governo guarda anche alle periferie, da rivalorizzare. Una mano tesa a chi spesso vive ai margini, in un contesto dove la criminalità sostituisce lo Stato. E questo non può essere.

Il governo non dimentica neanche lo sport, con 1 miliardo destinato alle strutture sportive per i giovani.

Mario Draghi
Mario Draghi

Cosa manca nel Pnrr

Ovviamente fanno notizia anche le misure che non rientrano nel Pnrr, molte delle quali saranno comunque portate avanti grazie allo sforzo economico deciso e messo in atto dal governo.

Fuori dal Recovery plan italiano ci sono ad esempio quota 100, cashback e superbonus. Inoltre nel testo definitivo del documento manca il riferimento al Salario minimo, che invece era stato inserito nella bozza.

Sul superbonus lo stesso Draghi ha dato ampie rassicurazioni nel corso del suo intervento in Aula.

“Per il Superbonus al 110 per cento sono previsti, tra PNRR e Fondo complementare, oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente governo. Non c’è alcun taglio. La misura è finanziata fino alla fine del 2022, con estensione al giugno 2023 solo per le case popolari (Iacp). È un provvedimento importante per il settore delle costruzioni e per l’ambiente. Per il futuro, il Governo si impegna a inserire nel Disegno di Legge di bilancio per il 2022 una proroga dell’ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021, con riguardo agli effetti finanziari, alla natura degli interventi realizzati, al conseguimento degli obiettivi di risparmio energetico e di sicurezza degli edifici. Inoltre, nella missione, non sono stati trascurati i temi della sicurezza del territorio, con interventi di prevenzione e di ripristino a fronte di significativi rischi idrogeologici, della salvaguardia delle aree verdi e della biodiversità, e quelli relativi all’eliminazione dell’inquinamento delle acque e del terreno, e alla disponibilità di risorse idriche“.

Quota 100 invece dovrebbe finire in soffitta al termine dell’anno. Una delle ipotesi al vaglio del governo è Quota 102, ma la sensazione è che sulla riforma delle pensioni ci sarà da discutere (e non poco).

Il Cashback invece dovrebbe rimanere in vigore ma potrebbe essere modificato in maniera anche significativa. Anche sul questo capitolo le discussioni sono ancora in corso e c’è chi non esclude che il programma possa essere sospeso già a luglio.

Come anticipato, ha fatto discutere l’assenza nel testo definitivo del Pnrr del salario minimo, che pure rappresenta una priorità europea.

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ultimo aggiornamento: 27 Aprile 2021 9:55

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