Redditi, nuovo algoritmo in grado di scovare gli evasori

Redditi, nuovo algoritmo in grado di scovare gli evasori

Si chiama VeRa ed è un sistema di intelligenza artificiale in grado di scovare eventuali incongruenze tra i redditi e i movimenti dei conti.

Un nuovo algoritmo sarà in grado di calcolare redditi, conti correnti, movimenti vari e acquisti al via. L’algoritmo in questione si chiama VeRa, che significa Verifica dei Rapporti Finanziari. Lo scopo dell’algoritmo VeRa è quello di individuare anomalie tra i redditi e i movimenti dei conti correnti.

Il ministro dell’Economia Daniele Franco ha già dato il via libera per il provvedimento. In questo modo il Garante della privacy sarà il nuovo strumento dell’Agenzia delle Entrate utile per contrastare l’evasione fiscale.

Come funziona l’algoritmo

L’algoritmo in questione elaborerà milioni di dati in contemporanea. Dopo aver incrociato i dati dei diversi conti correnti, quelli immobiliari e finanziari, le fatture elettroniche e i pagamenti con carte di credito degli italiani sarà in grado di segnalare eventuali anomalie. In un primo momento, i dati analizzati saranno totalmente anonimi. Successivamente, nel caso di anomalie, verranno segnalati i contribuenti. A quel punto una valutazione umana stabilirà la situazione.

Il consigliere del ministero sull’evasione fiscale: “Si tratta di un milestone del Piano nazionale”

Alessandro Santoro, consigliere del ministero sull’evasione fiscale, ha parlato della procedura messa in atto dal sistema di intelligenza artificiale VeRa. «Si parte dai riscontri dell’anagrafe dei rapporti finanziari, ovvero di tutti i conti correnti. Se l’algoritmo individua scostamenti rilevanti tra il saldo di inizio anno e quello di fine anno, non giustificati in apparenza da nulla – come per esempio eredità, donazioni, vendite di immobili, vincite -, allora l’amministrazione farà la prima mossa. Ovvero quella «”gentile” della compliance, della letterina, della spinta a spiegare l’anomalia o a mettersi in regola. Questa norma c’era da oltre due anni, rimasta inattuata. Ora grazie anche al Pnrr – si tratta anche in questo caso di un milestone del Piano nazionale – si parte davvero».