Prime stime sostengono che potrebbero essere già 600mila i percettori che diranno addio tra sei mesi
Il Reddito di cittadinanza sembra essere destinato a terminare entro agosto 2023. Secondo una prima stima, potrebbero essere 600.000 coloro che smetteranno di ricevere il sussidio. Il governo ha deciso di separare la fine della misura dall’introduzione del suo rimpiazzo, che arriverà soltanto nel 2024. Secondo quanto riportato da AdnKronos, lo scorso dicembre l’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha evidenziato come il 38,5% dei nuclei che attualmente ricevono il reddito di cittadinanza potrebbe essere escluso a partire da agosto. La quota di esclusi si restringe con l’aumentare del numero di componenti familiari, principalmente a causa della presenza di minori.
Tra coloro che perderanno l’assegno ci saranno probabilmente coloro che rifiuteranno un’offerta di lavoro entro l’estate, regola che potrebbe entrare in vigore anche prima di agosto, e coloro che non frequentano i corsi di formazione obbligatori per i giovani, che comporterebbero la perdita dell’assegno.
Inoltre, secondo i dati più recenti, nel 2022 sono stati spesi quasi 8 miliardi di euro per il Reddito di cittadinanza. Nel 2021, secondo i dati dell’INPS, hanno avuto accesso alla misura di contrasto alla povertà 1.685.161 famiglie, per un totale di 3.662.803 persone coinvolte e un importo medio di 551 euro.
Il Reddito di cittadinanza ha maggiormente beneficiato il Sud e le Isole, che hanno registrato 1.040.957 di famiglie coinvolte, rispetto alle regioni del Nord, dove la cifra è scesa a 372.317 famiglie per 728.507 persone coinvolte, e al Centro, dove 271.887 famiglie per 534.421 persone hanno percepito almeno una mensilità di sussidio.
Secondo i dati di dicembre, la prestazione ha raggiunto quota 1.168.712 famiglie (pari a quasi 2,5 milioni di persone in totale) e sono stati spesi 642,16 milioni di euro nel mese.