Reddito di cittadinanza, prima la stretta poi stop dal 2024 

Reddito di cittadinanza, prima la stretta poi stop dal 2024 

Stop al reddito di cittadinanza: l’ultima manovra del governo ha stabilito una stretta per il 2023 e l’abolizione del sussidio nel 2024.

L’ultima manovra del governo Meloni ha introdotto numerose novità per quanto riguarda l’economia italiana. Oltre all’aumento dell’accisa su alcuni beni di consumo, come tabacco, cannabis legale e tassazioni sugli introiti del gioco d’azzardo, adesso arriva anche la stretta sul reddito di cittadinanza.

A partire dal 1° gennaio 2023 ci saranno molti più limiti e controlli, affinché lo Stato possa verificare a chi effettivamente spetti il provvedimento. Poi, a partire dal 2024, stop alla misura. La misura introdotta dal leader del Movimento Cinque Stelle – Giuseppe Conte – nel 2019, è destinata a scomparire nel 2024.

Secondo la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, adesso Presidente del Consiglio dei Ministri, la misura introdotta da Conte sarebbe sbagliata. Per questo motivo l’esecutivo del nuovo governo ha introdotto delle modifiche all’agevolazione, che riguardano una stretta sulla platea dei beneficiari.

Da “misura di lotta contro la povertà” adesso il reddito fa le veci di “sostegno temporaneo in vista dell’entrata nel mondo del lavoro. L’intento della neo leader è quello di implementare i posti di lavoro piuttosto che fornire un sussidio che – a detta di alcuni – incentiva a “stare sul divano”.

Ma oltre ad introdurre una nuova stretta sul reddito di cittadinanza con la manovra 2023, cioè una novità in vista anche per il 2024. Si tratta dell’abolizione della misura per lasciare il posto ad un pacchetto di nuove misure a cui il governo del centrodestra sta attualmente lavorando.

Le modifiche per il 2023

Ci saranno due sostanziali modifiche sul provvedimento per l’anno 2023. Innanzitutto verranno distinte due platee di beneficiari della misura, che si distinguono in occupabili e non, e la corresponsione dell’assegno a tempo per gli occupabili. Per coloro che risultano abili al lavoro e in età compresa tra i 18 e i 59 anni, il reddito verrà corrisposto per altre otto mensilità fino alla fine dell’anno 2023.