Tutto pronto per il Referendum del 12 Giugno. Sotto voto, i cinque quesiti referendari. Ma cosa succede se non si raggiunge il quorum?
Il 12 Giugno si vota per il Referendum sulla Giustizia. Parliamo di un referendum abrogativo, che si svilupperà in simultanea con le elezioni amministrative, in più di mille realtà comunali italiane. Il voto contemplerà solo un’unica giornata, dalle 7 alle 23.
Se si voterà sì, si confermerà il consenso ad abrogare alcune normative, votando no, si deciderà di abrogare il pacchetto completo.
Ma la domanda fatidica, pare ormai attanagliare, esperti e non. Cosa succederà se non si raggiunge il quorum? A quali conseguenze si incorrerebbe, nell’eventualità di un’elevata astensione, implicante un’assenza, in merito al raggiungimento di più del 50% dei votanti?
Il Referendum abrogativo, dovrebbe essere richiesto da un minimo di 500mila elettori e/o da cinque consigli regionali e, in ultimo, dovrebbe essere ponderato come plausibile, dalla stessa Corte Costituzionale. Nel caso del Referendum del 12 Giugno, i famosi cinque quesiti, sono stati avanzati sia dalla Lega che dal Partito Radicale. I suddetti, sono poi stati avanzati in coda all’approvazione di nove Consigli regionali.
Queste le premesse. Nota bene: il raggiungimento del quorum, al referendum corrente, parrebbe tutt’altro che ovvio. Ad oggi, in Italia, il quorum sarebbe stato raggiunto solo in 39 referendum, su un totale di 67 iniziative del genere.
Quorum sì vs quorum no. Quali conseguenze?
Quali sono le conseguenze specifiche, quindi, in assenza di quorum? Nella pratica, tutto resterebbe così com’è.
Riguardo il primo quesito (la scheda rossa), nell’eventualità di una bassa partecipazione elettorale, la famosa legge Severino resterebbe intonza, continuando ad attestarsi sull’incandidabilità e la deflagrazione degli amministratori locali e nazionali, data la condizione che questi risultino protagonisti di condanne.
Nel caso di mancato quorum anche per il secondo quesito (la scheda arancione), nulla prevederebbe un cambiamento, in tema di misure cautelari. Resterebbe in vigore l’opportunità di confermare custodia cautelare in carcere o presso il domicilio del soggetto, nell’eventualità conclamata di reiterazione del reato commesso. Passando poi al terzo quesito (la scheda gialla), al no quorum, il magistrato continurebbe ad avere il diritto di traslare dalla funzione di giudice a quella di pm (o viceversa).
Quarto e quinto quesito? Se non si dovesse raggiungere ancora una volta il quorum sul quarto (scheda grigia), sia gli accademici che gli avvocati, continuerebbero ad essere impossibilitati a recarsi alle urne, in tema valutazione dei magistrati. Rispetto al quinto quesito (la scheda verde), senza quorum, vigerebbe il presente obbligo, di dover assemblare un minimo di 25 firme, al fine di avanzare la candidatura al Consiglio superiore della magistratura.