Svizzera, al referendum vince il no: la TV di Stato è salva
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Svizzera, al referendum vince il no: la TV di Stato è salva

Nel referendum per abolire il canone in Svizzera ha vinto il no. Il prossimo anno verrà abbassata la tassa, che al momento resta una delle più care in Europa.

GINEVRA – Si sono chiuse alle 12 italiane i seggi in Svizzera per il referendum di abolizione del canone per i servizi pubblici audiovisive. Secondo quanto riportano i sondaggi (in attesa dei risultati ufficiali ndr) dovrebbe aver vinto il no con la TV di Stato elvetica che sarebbe salva. L’istituto Gfs.bern scrive come a votare è stato il 71 dei diritti al voto e il no ha superato la soglia del 70% nel cantone di Zurigo mentre del 75% a Ginevra.

Referendum Svizzera, vince il no

Il referendum è stato elaborato dal movimento giovanile del partito Liberale Radicale, secondo cui il canone “non ha più nulla a che fare con la nuova generazione“, cresciuta con piattaforme online e canali TV in abbonamento. In Svizzera la tassa è una delle più care d’Europa con i 451 franchi svizzeri, pari a 392 euro. Bisogna tenere conto, però, che nella nazione elvetica i notiziari e i programmi vengono trasmessi nelle quattro lingue nazionali. Il costo, però, dovrebbe essere abbassato il prossimo anno ma sarà pagato da tutti perché le autorità hanno stabilito che la TV e la radio sono guardate e ascoltate anche su internet.

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In Svizzera sconfitti il populismo, il qualunquismo e la retorica contro il Servizio Pubblico. Il referendum che chiedeva l’abolizione del canone della tv pubblica Svizzera – uno dei più alti d’Europa – è stato bocciato. E anche duramente: oltre il 70% di No! L’Usigrai, insieme all’Assemblea dei CdR della Rai, si era schierata al fianco delle lavoratrici e lavoratori di Ssr. Quindi oggi siamo soddisfatti: prima di tutto per loro, che hanno salvato i posti di lavoro, poi però anche per questa vittoria di chi crede nel Servizio Pubblico televisivo e multipiattaforma come elemento irrinunciabile di tutte le democrazie europee”. Lo si legge in una nota dell’esecutivo Usigrai.

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ultimo aggiornamento: 12 Giugno 2020 16:00

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