Oggi il nuovo monitoraggio Iss, almeno tre Regioni rischiano la zona Arancione. Quali sono

Oggi il nuovo monitoraggio Iss, almeno tre Regioni rischiano la zona Arancione. Quali sono

Coronavirus in Italia, le Regioni che rischiano di passare in zona Arancione alla luce del monitoraggio Iss del 26 febbraio.

Grande attesa per il nuovo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, in base al quale il ministro della Salute Roberto Speranza deciderà i nuovi colori delle Regioni. Stando ai dati noti, in attesa della conferma dell’Iss, sono almeno tre le Regioni che rischiano di passare dalla zona Gialla alla zona Arancione in base ai dati del monitoraggio dell’Iss del 26 febbraio.

Coronavirus in Italia, le Regioni che potrebbero passare in zona Arancione alla luce del monitoraggio Iss del 26 febbraio

In base ai dati, il Piemonte dovrebbe passare in zona Arancione. Le altre due Regioni che rischiano il passaggio nella zona intermedia di rischio sono Puglia, Marche e Basilicata.

Lazio e Lombardia anche questa settimana sono in bilico, ad un passo dalla zona Arancione.

Le Regioni che rischiano la zona Rossa

La Campania e l’Emilia Romagna invece potrebbero finire in zona Rossa o potrebbero ricorrere ad una serie di restrizioni locali. A Bologna ad esempio è già scattata la zona Arancione rafforzata.

Carabinieri

Le chiusure a livello locale

Oltre alle misure che interesseranno l’intero territorio regionale, si procederà con ogni probabilità all’istituzione di nuove zone arancioni rafforzate e nuove zone rosse per limitare la diffusione delle varianti che Covid.

Restrizioni locali sono in vigore nella Provincia di Brescia, nella Provincia di Bergamo e Cremona (Lombardia), in Umbria nella provincia di Perugia, nella provincia di Ancona (Marche). Il Liguria Toti ha rafforzato le misure intorno a Sanremo anche in vista del Festival della canzone.

Le nuove misure entreranno in vigore dal lunedì

Stop alle polemiche, il nuovo governo sceglie una strada chiara e lineare. Le nuove misure legate alle ordinanze del Ministero della Salute entrano in vigore dal lunedì. Il chiarimento si è reso necessario dopo che alcuni provvedimenti sono entrati in vigore già dalla domenica, altri invece dal lunedì. Spesso con uno svantaggio per ristoratori e commercianti che tra chiusura anticipata o riapertura posticipata hanno perso un giorno di affari. Ora il governo decide di muoversi in maniera chiara scegliendo il lunedì come giorno per far entrare in vigore le nuove misure. Questo anche per dare tempo alle persone interessate dalle chiusure o dalle riaperture di organizzarsi.

Argomenti