Il Regno Unito apre ai profughi ucraini ma ferma gli altri immigrati. Il pugno duro di Boris Johnson contro l’immigrazione illegale.
Dopo uno stallo durato settimane finalmente il Regno Unito apre ai profughi ucraini. Tutto è pronto per il rilascio dei visti per chi sta scappando dalla guerra scoppiata a seguito dell’invasione della Russia in ucraina. Tuttavia è impossibile non notare un curioso paradosso.
Quest’apertura ai profughi ucraini arriva nello stesso momento in cui il presidente Boris Johnson stringe il pugno di ferro contro l’immigrazione ordinaria. Il governo si sta impegnando al massimo in tal senso, addirittura con il dispiegamento di unità militari della Royal Navy alla ricerca di migranti illegali e scafisti che ne promuovono il viaggio. Per loro sono previsti biglietti di sola andata per il ritorno in Africa.
Non c’è spazio dunque per i clandestini che scappano da situazioni insopportabili, per i quali è riservato un trattamento diverso rispetto ai profughi ucraini. Per questi ultimi il governo di Boris Johnson ha annunciato lo sblocco per i primi 56.500 visti che, però, arrivano dopo un polverone di critiche per la lentezza e i numeri ridotti previsti inizialmente rispetto agli altri Paesi d’Europa.
Lo sblocco dei visti
Con lo sblocco di questi visti si coprono più della metà delle domande d’ingresso arrivate, ovvero 94.700. Dei visti previsti 31.400 fanno parte dell’apposito schema concepito per consentire l’accesso a tutti i cittadini ucraini che abbiano già parenti residenti nel Regno Unito. I restanti 25.100 riguardano un secondo schema di sponsorship riservato a chi sia stato invitato da famiglie britanniche o comunità e organizzazioni caritative disposte a dare accoglienza.
Il viceministro titolare del dossier Rifugiati, Richard Harrington, ha così commentato: “I dati di oggi dimostrano che abbiamo fatto grandi progressi”. Harrington ha sottolineato come il Regno Unito si mostri solidale verso chi scappa dalla “feroce invasione di Putin”. Ha promesso inoltre che non ci sarà tregua fin quando non sarà stato accolto ogni richiedente asilo e non verrà raggiunto il target di assicurare il visto a tutti gli aventi diritto “nel giro di 48 ore”.