Uefa, la riapertura degli stadi dipenderà dalle leggi nazionali

Uefa, la riapertura degli stadi dipenderà dalle leggi nazionali

Le regole Uefa per la riapertura degli stadi: capienza massima 30 per cento. Il ritorno dei tifosi dipenderà dalle leggi nazionali.

ROMA – Sono state stabilite le regole Uefa per la riapertura degli stadi. Il Comitato Esecutivo ha deciso di proseguire per la strada intrapresa per la Supercoppa Europea. Fissata al 30% la capienza massima degli impianti anche se l’ultima parola spetterà ai singoli Stati.

La norma, come riportato da Sky Sport, entrerà in vigore dalle prossime partite delle Nazionali.

Ceferin: “Un primo passo verso la normalità”

L’Uefa ha preferito rimandare la decisione ai singoli Stati. “Quanto stabilito oggi – ha commentato il presidente Ceferin – è un primo importante passo che mette al centro la salute dei tifosi e rispetta le leggi di ogni Paese anche se il Covid è un nemico comune […]. In Europa sono 27 i Paesi che hanno riaperto gli stadi ai tifosi in varia misura“.

Ci si muoverà, dunque, a macchia di leopardo almeno per la prima parte delle competizioni internazionali. La speranza è quella di poter avere il prima possibile gli stadi pieni. Nessuna deadline da parte della Uefa, ma comprensibilmente l’obiettivo di Ceferin è quello di poter contare su una capienza maggiore per le partite decisive visto che il pubblico è sempre stato l’uomo in più.

Champions League

La situazione in Italia

In Italia le partite delle competizioni internazionali potranno essere viste da un massimo di 1.000 persone. Difficile, almeno per le prime sfide, una modifica alle decisioni prese dal Governo visto l’andamento dell’epidemia nel nostro Paese.

Nei prossimi giorni potrebbe esserci un nuovo confronto tra Figc e il ministro Spadafora per cercare di ottenere l’aumento della capienza. La linea della prudenza intrapresa da questo esecutivo dovrebbe confermare l’ultimo provvedimento con l’apertura degli impianti sportivi a mille persone. Un primo passo verso il ritorno alla normalità anche se le società sperano in una modifica del provvedimento.