Renzi contro Conte sul Recovery Plan: “Un piano senza ambizione e anima. Chiediamo al Governo di cambiare passo”.
ROMA – La tregua nella maggioranza è finita. Trascorsi i giorni di Natale, il leader di Italia Viva Matteo Renzi è ritornato ad attaccare il premier Conte sul Recovery Plan: “Un piano senza ambizione e anima – le parole dell’ex premier riportate da La Repubblica – si vede che non c’è un’unica mano che scrive. E’ un collage talvolta raffazzonato di pezzi. Noi chiediamo di cambiare passo, perché questo piano è davvero deludente“.
Da parte di Renzi resta sul tavolo la possibilità di chiudere in anticipo questa esperienza di Governo: “Se le nostre idee non vanno bene, c’è la possibilità di continuare senza di noi. Non vogliamo le poltrone, per noi le idee valgono di più […]“.
Renzi: “Sul Mes non torniamo indietro”
Nel piano di Italia Viva è presente il Mes: “Su questo argomento noi non torniamo indietro. Nell’incontro con Gualtieri diremo che nel recovery 127 miliardi sono denari a prestito all’Italia. Di questi il Governo immagina di spenderne 88 per progetti vecchi, riducendo il costo degli interessi. Io penso che sia un errore. Non ricapiterà più di avere certi soldi a disposizione, io li voglio spendere tutto“.
“Ma se noi accettiamo i 127 miliardi con condizionalità, mi spiegate perché non vogliono pendere 36 miliardi con condizionalità più basse? – ha continuato Renzi – è vergognoso che in un Paese in cui ci sono 273 medici morti per coronavirus si continui a discutere sul Mes, perché è un tema ideologico che si gioca sulla pelle delle persone che muoiono […]. Sul Recovery non stiamo facendo un chiacchiericcio politico, non stiamo scherzando. E’ il futuro dei nostri figli. Ci rompiamo l’osso del collo, è arrivato il momento di giocarci tutto […]“.
Renzi contro il M5s: “Noi parliamo dalla cultura, non dal cinquestellismo giustizialista”
Da parte del leader di Italia Viva un duro attacco anche ai grillini: “Questo piano è impregnato di cinquestellismo giustizialista nel momento in cui si parla della prescrizione. Noi partiamo dalla cultura e diciamo no al manettarismo di seconda mano di alcuni membri di questa coalizione“. Parole dure che confermano una tensione alta nella maggioranza e i prossimi giorni saranno decisivi per il futuro di questa maggioranza.