Renzi: “Non saremo in piazza con Pd e M5S”

Renzi: “Non saremo in piazza con Pd e M5S”

Il leader di Italia Viva Matteo Renzi si dissocia dall’opposizione del Pd e M5S e promuove un’opposizione costruttiva.

Matteo Renzi è più per la proposta che per la protesta dichiara in un’intervista a Libero. Per questo annuncia che il Terzo Polo non scenderà in piazza con Pd e M5S per protestare contro la manovra fiscale del governo ma piuttosto proporrà una contromanovra “che difende il lavoro e i conti pubblici” alla premier Meloni, come già annunciato da Calenda.

“Pd e i 5stelle andranno in piazza a difendere il reddito di cittadinanza” critica Renzi precisando nuovamente che non ci sarà nessun inciucio del Terzo Polo con Giorgia Meloni ma solo un incontro per illustrare un progetto che possa essere d’aiuto al Paese e ribadisce la sua (e quella di Azione) opposizione a questo governo. “Proviamo a dare una mano, mi sembra che la presidente ne abbia bisogno” ha detto ironico il leader di Iv sulla scia di quanto aveva detto il suo alleato Calenda.

Matteo Renzi

Al governo serve una visione e al Paese una riforma costituzionale: l’analisi dell’ex premier

Renzi ribadisce che “la nostra non è un’opposizione ideologica: se il governo decidesse davvero di mettere in campo un intervento serio sul reddito di cittadinanza, lo valuteremmo. Fin troppi soldi dei contribuenti sono finiti nelle tasche di truffatori e furbetti, per costruire il consenso di Giuseppe Conte” ha detto l’ex premier che ha sempre criticato la misura.

“Spero però che si passi presto ai fatti, perché noto come la Meloni di lotta sia ben diversa dalla Meloni di governo” aggiunge lanciando una frecciatina al cambiamento moderato della premier. “Al governo manca una visione di Paese. Si pensa a reintegrare i medici no vax e, dopo aver appena superato una pandemia, non si stanzia abbastanza per la sanità” critica Matteo Renzi che avanza la proposta del Terzo Polo.

“Noi, al contrario, chiediamo di prendere subito i 37 miliardi del Mes, immediatamente disponibili. E poi c’è il tema del costo della vita e del lavoro: vanno messi subito soldi nelle tasche degli italiani. Gli 80 euro del mio Governo andavano in questa direzione: i 10 euro in più previsti da Giorgia Meloni in busta paga sono davvero poca roba”.

Il leader di Italia Viva inoltre apre su una riforma costituzionale anche se non crede che la soluzione sia il presidenzialismo. L’idea di Renzi è orientata per l’elezione diretta del premier. “All’Italia serve stabilità: il giorno dopo le elezioni bisogna avere la certezza di sapere chi ha vinto, e poi occorre garantire governabilità.”

Renzi sottolinea che sostiene ancora, come quando era premier nel 2016 che ci sia bisogno di una riforma del genere per il paese. Anche se “da presidente del consiglio persi la poltrona sulla scommessa del referendum costituzionale” ricorda l’ex premier. “La disastrosa gestione della pandemia ci ha dimostrato quanto quello che dicevamo sul Titolo V della Costituzione fosse vero. Va riscritto, mettendo ordine alle competenze Stato-Regioni” conclude Matteo Renzi.