Confindustria: “Recovery e vaccini cruciali per la ripresa”

Confindustria: “Recovery e vaccini cruciali per la ripresa”

Il report del Centro Studi di Confindustria: “L’Italia è in risalita. Livelli pre-Covid solamente a fine 2022”.

ROMA – E’ stato pubblicato il nuovo report del Centro Studi di Confindustria sulla situazione economia italiana. “L’Italia – si legge nella nota, riportata dall’Agiè in risalita, ma solo a fine 2022 dovrebbe colmare la voragine aperta nel 2020 dalla pandemia, un anno dopo la Germania […]“.

Il Centro Studi ha evidenziato “come un graduale recupero ci dovrebbe essere in primavera per arrivare ad una crescita del 4,1% nel 2021 e 4,2% nel 2022“. Dati che hanno rivisto “in marginale arretramento” la dinamica del Pil nel primo trimestre dell’anno in corso.

Recovery e vaccini fondamentali

Confindustria ha precisato che Recovery e vaccini sono fondementali per la ripresa dell’economia. “L’accelerazione prevista per i mesi estivi e autunnali – si legge – è condizionata dalla somministrazione di massa in Italia e in Europa. L’ipotesi è che il Covid-19 sia contenuto in modo efficace dai prossimi mesi […]. Usare bene i fondi europei, inoltre, è cruciale per riuscire davvero a mettere presto la testa fuori dalla voragine che siamo caduti“.

Sul fronte occupazione, il Centro Studi ha evidenziato un calo di 389mila unità nel 2021 per poi risalire (+313mila) nel 2022.

fonte foto https://www.facebook.com/confindustria/

Tassa dei rifiuti più cara

Una situazione economica che non ha portato ad una diminuzione della tassa dei rifiuti. Negli ultimi cinque anni (dal 2016 al 2020) la Tari ha avuto un incremento medio del 2,4%.

Nel 2020 (anno della pandemia) un incremento è stato registrato in 30 città, tra cui Roma, Torino Cagliari, Genova e Firenze. “Rimane il dato – il commento della segretaria confederale della Uil, Ivana Veronesi – che conferma il peso sul bilancio delle famiglie, soprattutto nel Mezzogiorno, di una tassa che spesso non corrisponde a un servizio efficiente ed efficace. In ragione di quanto detto, per la Uil occorre puntare ad una politica di investimenti nel ciclo integrato di rifiuti, soprattutto nel Mezzoggiorno, utilizzando anche le risorse della Next Generation UE“.

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