Il report della Cgia di Mestre sul lavoro nero: le indicazioni
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Direttore: Alessandro Plateroti

L’allarme della Cgia: “Il 2021 sarà un anno d’oro per il lavoro nero”

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Il report della Cgia di Mestre sul lavoro nero: “Il 2021 sarà un anno d’oro”. Preoccupa lo sblocco dei licenziamenti.

MESTRE (VENEZIA) – Il nuovo report della Cgia di Mestre si è soffermato sul lavoro nero. Secondo la Confederazione, il 2021 potrebbe essere l’anno d’oro per questo ‘settore’.

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La crisi pandemica, infatti, ha portato ad una perdita di lavoro di circa 450mila posti di lavori. Ai milioni di disoccupati già presenti nel nostro Paese, si sono aggiunti molto addetti del settore alberghiero e della ristorazione, ma anche parrucchieri ed estetisti che quotidianamente si recano nelle case degli italiani per esercitare il loro lavoro irregolarmente.

Lo stop al blocco dei licenziamenti

Numero destinato ad aumentare nei prossimi mesi. La situazione dovrebbe peggiorare con lo sblocco dei licenziamenti. Lo stop il Governo lo ha previsto prima per le Pmi e per le grandi aziende (a giugno), mentre ad ottobre toccherà anche alle micro e piccolissime aziende. Ed è alto il pericolo che il numero delle persone senza lavoro possa aumentare in misura importante nei prossimi mesi.

Si tratta di persone che, non riuscendo a trovare un posto di lavoro, saranno costrette a trovare una occupazione irregolare oppure si improvviseranno come abusivi per integrare le entrate familiari che restano molto magre.

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La ‘zona rossa’

A preoccupare la Cgia di Mestre è anche la zona rossa. Le misure restrittive hanno portato a molte chiusure e sono molti i lavoratori in attesa di esercitare la propria professione.

La Confederazione nel suo report cita l’esempio dei camerieri. Molti hanno deciso di fare altri lavori in attesa di poter tornare a servire i clienti. E si tratta di impieghi pagati per lo più in nero. “Tuttavia – si legge nel report – non dobbiamo dimenticare che chi opera completamente o parzialmente in nero fa concorrenza sleale, altera i più elementari princìpi di democrazia economica, danneggiando chi lavora nel rispetto delle leggi e paga le imposte e i contributi previdenziali fino all’ultimo centesimo“.

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ultimo aggiornamento: 5 Aprile 2021 20:38

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