Unione Consumatori: “Italia in deflazione per la terza volta dal 1959”

Unione Consumatori: “Italia in deflazione per la terza volta dal 1959”

Il report dell’Unione Nazionale dei Consumatori sui prezzi: “Italia in deflazione per la terza volta dal 1959”.

ROMA – Il nuovo report dell’Unione Nazionale dei Consumatori sui prezzi ha confermato una situazione non facile nel nostro Paese per la pandemia. Come confermato dall’Istat, l’Italia è in deflazione per la terza volta nella storia dal 1959.

Un dato che ha ribadito un quadro economico molto complicato per la Penisola. Una situazione destinata a non migliorare nel primo semestre dell’anno in corso. Il cambio di passo si potrebbe avere nella seconda parte del 2021, ma molto dipenderà da vaccini e dall’andamento della pandemia.

Unc: “Famiglie hanno risparmiato mediamente 47 euro”

Lo studio, riportato dall’Ansa, è stato commentato anche da Massimiliano Donà, presidente dell’Unc: “Il calo dei prezzi dello 0,2% ha consentito ad una famiglia italiana di risparmiare mediamente 47 euro, contenendo la caduta del potere d’acquisto dovuta alla flessione del reddito disponibile delle famiglie […]“.

Il fatto che il Nord sia tutto in deflazione – ha continuato – è la dimostrazione di come il motore economico dell’Italia si sia fermato. Venezia è il caso più eclatante e simbolico, essendo la città italiana con la contrazione più elevata. Il crollo del turismo ha fatto precipitare la domanda di alcuni servizi. Non per niente Venezia ha il record dei listini dei servizi di alloggio, di quelli ricettivi e della ristorazione“.

Un 2021 difficile

Una crisi economica destinata a continuare anche nelle prossime settimane. Le restrizioni per contrastare la pandemia non facilitano la ripresa in questo primo semestre.

Tutti gli esperti ipotizzano una risalita dal secondo semestre. Molto dipenderà dall’andamento dei contagi e dei vaccini. Un quadro economico molto complicato. La terza deflazione in Italia dal 1959 conferma una situazione non positiva. Il Governo spera di ripartire il prima possibile per consentire al Paese una ripresa soprattutto dei settori più penalizzati dalle restrizioni.