Coronavirus, resta il problema dei mezzi pubblici affollati

Coronavirus, resta il problema dei mezzi pubblici affollati

Coronavirus in Italia, resta il problema dei mezzi pubblici affollati. Dad e smart working potevano rappresentare una soluzione?

Da Roma a Milano, con il trascorrere dei giorni continuano ad arrivare testimonianze social sulle condizioni sui mezzi pubblici. Le foto e i video postati sui social mostrano autobus affollati, poca distanza tra le persone sulle metropolitane, comportamenti non a norma sulle banchine o alla fermata del bus. Situazioni a rischio per quanto riguarda la possibile diffusione del coronavirus.

Metropolitana

Coronavirus, resta da risolvere il problema dei mezzi pubblici

Le criticità sui mezzi di trasporto si registrano soprattutto in concomitanza degli orari di ingresso e di uscita dalle scuole e dagli uffici. Come prevedibile.

Il video in questione, uno dei tanti condivisi sui social e non il più significativo per comprendere appieno il problema, mostra la situazione a Roma, ma a Milano, ad esempio, la musica non cambia.

Si tratta di situazioni ad alto rischio e le criticità sono ben note anche al governo, che con gli ultimi due Dpcm ha dato una nuova stretta per contenere i nuovi casi di coronavirus in Italia.

E proprio per provare a risolvere il problema dei mezzi pubblici affollati le Regioni, in occasione dell’ultimo confronto con il governo, hanno chiesto la possibilità di applicare la Didattica a distanza per gli studenti delle superiori. Molti dei quali si spostano proprio con i mezzi pubblici.

Il limite di capienza

Il limite di capienza all’80% sui mezzi di trasporto è stato al centro di un confronto tra le parti. E le società dei trasporti comunicano che ridurre il limite di capienza potrebbe avere un effetto controproducente, o meglio potrebbe semplicemente spostare il problema dai mezzi alle fermate, dove ci sarebbero più persone in attesa di un mezzo sul quale salire.

Una soluzione potrebbe essere quella di aumentare il numero delle corse, ma la situazione non è così semplice. Per questo motivo ridurre il numero di viaggiatori poteva essere una soluzione da prendere in considerazione.

Smart working e Dad

Smart working e didattica a distanza potevano rappresentare una soluzione al problema, invece nell’ultimo dpcm il governo si limita a raccomandare il ricorso al lavoro a distanza e non interviene sulla scuola anche per la ferma opposizione della ministra Lucia Azzolina che evidenzia come, al momento, la scuola non rappresenti un contesto critico, e che quindi la chiusura degli istituti superiori non sarebbe giustificata dai numeri.