Coronavirus, Rezza sulla fase 2: “Riaprendo tutto subito potremmo avere situazioni catastrofiche”.
Ospite a Omnibus, in onda su La7, direttore dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità Rezza ha parlato del coronavirus e dei rischi collegati ad una fase 2 poco prudente.
Emergenza coronavirus e fase 2, Rezza: “Riaprendo tutto subito potremmo avere situazioni catastrofiche”
“Il nemico non sono gli interventi, ma il virus. Noi facciamo scenari e modelli matematici, da quelli peggiori ai migliori. Riaprendo tutto subito potremmo avere situazioni catastrofiche”, ha dichiarato Rezza prendendo le difese del governo che ha optato per un piano prudente.
“Questo è un virus insidioso, ad ogni riapertura si associa un rischio […]. Non voglio fare facile retorica ma ricordiamoci le bare di Bergamo”.
Le parole di Rezza riassumono di fatto la posizione del Comitato tecnico scientifico che ha nelle scorse settimane ha messo in guardia il governo sconsigliando caldamente una riapertura massiccia.
L’idea è quella di dover procedere a piccoli passi e costantemente monitorati. Gli occhi degli esperti resteranno puntati sulla curva dei contagi per poter intervenire in maniera tempestiva e decisa nel caso in cui i dati dovessero essere preoccupanti.
Intervenire in ritardo potrebbe riportare alla chiusura di tutto il paese, e a quel punto le conseguenze potrebbero essere catastrofiche.
Politica e medicina, un compromesso poco popolare
Il mondo della politica continua a confrontarsi costantemente con quello della medicina e della scienza. Come noto il confronto è stato intenso anche per la pianificazione della fase 2. E proprio in occasione di questi confronti sono emerse le prime divergenze.
Il mondo della scienza ha tenuto il piede schiacciato sul pedale del freno mentre buona parte del mondo della politica chiedeva una rapida accelerazione. Il Presidente del Consiglio ha optato per un compromesso che alla fine sembra aver scontentato i più.
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