Riapre l’ambasciata italiana a Kiev

Riapre l’ambasciata italiana a Kiev

Il ministro degli esteri Di Maio ha annunciato la riapertura della sede dell’ambasciata italiana a Kiev.

L’Italia ha deciso di sfidare il Cremlino e riaprire la sede italiana a Kiev. Da dopo Pasqua l’ambasciata sarà di nuovo completamente operativa. Lo annuncia il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “L’ambasciatore Zazo è appena rientrato a Kiev da Leopoli, dopo un viaggio di 10 ore” ha dichiarato Di Maio annunciando che l’ambasciatore sarà operativo per lavorare ad un cessate il fuoco.

Il ministro ricorda come la nostra ambasciata sia stata l’ultima a chiudere e lasciare la capitale ucraina, “ora è tra le prime a tornarci” sostiene Di Maio che ha ringraziato Zazo per il coraggio e la dedizione nel lavoro di queste settimane a Leopoli. Da 2000 italiani da evacuare che c’erano all’inizio, ora ne sono rimasti 139.

Riaprire l’ambasciata a Kiev è un simbolo e un segnale che vuole dare l’Italia anche alla Russia. “Il simbolo dell’Italia che crede nel dialogo ed essere vicini alle autorità ucraine ma anche perseguire la strada della giustizia per i tanti civili uccisi” ha detto il capo della Farnesina. Proprio riguardo ai civili uccisi, l’ambasciatore Zazo nei prossimi giorni visiterà i luoghi delle atrocità nella zona intorno a Kiev come Bucha e Borodyanka dove l’esercito russo ha commesso i crimini conto i civili.

Di Maio frena sulla parola genocidio

LUIGI DI MAIO

“Le atrocità sono sotto gli occhi di tutti. CI sono civili e bambini uccisi, uno scenario apocalittico” ha detto Di Maio ma frena sulla parola genocidio che ha usato sia il presidente Biden che il presidente canadese Trudeau dicendo che “l’Italia non ha gli elementi per verificare se stia avvenendo un genocidio in Ucraina” ponendosi neutrale relativamente a questa parola. Ad opporsi è stato per primo lo stato di Israele che non vuole paragoni con la Shoah, appoggiato da Macron che vuole evitare ulteriori incidenti diplomatici e promuovere una escalation.

Nonostante dichiara che il nostro paese è disponibile insieme all’Unione europea a verificare i crimini di guerra, nel frattempo Di Maio promuove il dialogo aprendo l’ambasciata.