Coronavirus in Italia, le zone Arancioni potrebbero non bastare. Ipotesi lockdown di un mese

Coronavirus in Italia, le zone Arancioni potrebbero non bastare. Ipotesi lockdown di un mese

Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, suggerisce un nuovo lockdown in Italia.

I dati sulla diffusione del coronavirus continuano ad allarmare parte degli esperti e c’è chi alla fine del mese di gennaio torna a ventilare l’ipotesi di un lockdown di tre o quattro settimane per riportare sotto controllo la diffusione del virus in Italia.

Coronavirus in Italia, ipotesi lockdown

L’appello arriva dal Professor Walter Ricciardi, consulente del Ministro della Salute. Parliamo quindi di una persona che ha il suo peso e ha voce in capitolo.

Intervenuto ai microfoni di Radio Popolare Ricciardi ha indicato la via: lockdown duro, vero, di tre o quattro settimane per ristabilire il sistema di tracciamento dei contatti, che al momento è saltato.

“Serve un lockdown vero di tre o quattro settimane” ha detto Ricciardi ai microfoni di Radio Popolare. “Così riprendere a tracciare e testare […] e così potremo recuperare una normalità che a noi manca”.

Ricciardi poi ha messo in dubbio l’efficacia delle zone arancioni. Il sistema in aree di rischio serve a limitare i danni ma non piega la curva epidemiologica. Non in maniera significativa almeno.

Coronavirus

L’Italia rischia una nuova chiusura?

La questione lockdown, che ormai va avanti da settimane se non addirittura da mesi, è spinosa. Una chiusura generale di tre o quattro settimane come indicato da Ricciardi sicuramente porterebbe ad una svolta positiva nella lotta all’epidemia. Il nodo principale è che dal punto di vista economico l’Italia non può permettersi un nuovo lockdown a meno che la situazione non diventi effettivamente emergenziale. La strategia adottata dal governo prevede quindi la convivenza con il virus con la consapevolezza di dover fare i conti con migliaia di nuovi casi e centinaia di decessi ogni giorno. Questo fino a quando non si arriverà ad una distribuzione di massa del vaccino contro il Covid.

Argomenti