A Messina sono stati arrestati un farmacista e un medico per ricette a pazienti morti o inesistenti. La Gdf: “Un sistema ben congegnato”.
MESSINA – A Messina sono stati arrestati un farmacista e un medico per ricette a pazienti morti e inesistenti. Un sistema, come confermato dalla Guardia di Finanza, che andava avanti ormai dal 2016 con gli inquirenti che sono riuscito a scoprirlo solamente negli ultimi mesi.
In manette sono finite due persone mentre altre cinque sono state sospese dal servizio per un anno. Nei confronti degli indagati è scattato anche un sequestro di beni per circa 50mila euro.
Le indagini
Le indagini sono partite nei mesi scorsi e fanno riferimento in particolare al periodo tra il 2016 e il 2018 con circa 500 ricette intestate a pazienti morti oppure inesistenti. “Un accordo tra i medici curanti e il farmacista“, ha riferito il gip poco dopo la firma della misura. Gli accertamenti continueranno nelle prossime ore per cercare di scoprire altre persone coinvolte in questo sistema.
Il direttore generale dell’Asp locale, Paolo La Paglia, ha comunicato la propria intenzione di costituirsi parte civile al processo per questa truffa e assicurato che “i pazienti in cura dai medici indagati continueranno ad avere assistenza in questo periodo molto delicato“.
Due le persone arrestate
Le persone arrestate sono due e attualmente si trovano ai domiciliari. Altre cinque medici sono stati sospesi per un anno e la loro posizione è al vaglio degli inquirenti. A far smascherare questa truffa sono stati i sospetti sui guadagni del farmacista derivati dai rimborsi. Questi erano saliti esponenzialmente così la vicenda è stata messa all’attenzione della Procura.
I magistrati, per vederci più chiaro, hanno aperto un’indagine con la Guardia di Finanza che ha effettuato tutti i controlli del caso fino al fermo dei due professionisti e la sospensione degli altri indagati.
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