Richiami Toyota 2018: l’operazione riguarda soprattutto modelli di Corolla e Avensis prodotti tra il 2002 ed il 2015, la maggior parte dei quali si concentra in Europa.
Nuovo richiamo di grandi proporzioni annunciato dalla Toyota. Per la Casa giapponese si tratta della terza operazione dopo quelle effettuate a settembre ed ottobre. Nel primo caso, erano state coinvolte un milione di unità (per un remoto rischio incendio) mentre nel secondo il richiamo ha coinvolto Prius e Auris ibride per un difetto al software di controllo.
Nuovo richiamo Toyota: oltre un milione e mezzo di vetture coinvolte
Il terzo richiamo ordinato dalla Toyota negli ultimi tre mesi coinvolge 1.6 milioni di autovetture. Le cause sono due: i problemi di azionamento degli airbag (quelli del cosiddetto ‘scandalo Takata‘) e un possibile malfunzionamento della centralina che controlla i dispositivi di sicurezza. Oltre la metà degli autoveicoli – per lo più Toyota Avensis e Corolla – si trova in Europa (circa 1.2 milioni).
Nello specifico, 1.06 milioni di auto saranno oggetto di richiamo per problemi all’airbag (946.000 solo nel Vecchio Continente); l’intero impianto andrà sostituito in tutte le sue parti, per scongiurare il pericolo di eventuali corto circuiti interni.
Per i problemi al sistema di gonfiaggio dell’airbag, invece, l’operazione riguarderà circa 600.000 vetture (delle quali 255.000 in Europa). Il richiamo – spiega la casa giapponese – è dovuto ai possibili problemi di apertura, ovvero potrebbero aprirsi anche in condizioni di guida normali oppure non aprirsi in caso di incidente. Il malfunzionamento sarebbe dovuto ad un corto circuito che danneggia la centralina che regola il sistema di apertura e chiusura degli airbag.
I modelli Toyota richiamati
Come riportato da ABCnews, l’elenco dei modelli coinvolti nel richiamo include Toyota Corolla (Spacio, Verso, Fielder e Runx), Avensis (anche station wagon), Isis, Scion xA, Allex, Wish e Sienta, prodotte in un arco di tempo che va dal 2002 al 2015. I possessori di un modello interessato dall’azione verranno contattati a dicembre; la sostituzione dei dispositivi difettosi sarà appannaggio dei concessionari. Intanto, l’azienda non ha comunicato se i difetti riscontrati abbiano provocato infortuni od incidenti.
Ai modelli sopra citati, va aggiunta la Toyota 86, il modello di coupé prodotto dalla Subaru. La Casa delle Pleiadi è stata obbligata dal Ministero dei Trasporti giapponese a richiamare oltre 400.000 autoveicoli a causa di un difetto del motore che potrebbe provocarne lo stallo. Gli estremi dell’operazione non sono stati chiariti in dettaglio: nel mirino del ministero sono finiti sia modelli prodotti sul mercato interno (poco più di 100.000) sia esemplari assemblati all’estero (circa 300.000) per i quali non è stata nota la provenienza o la serie. Non a caso, la Subaru aveva di recente ridotto le proprie stime relative agli utili netti del primo semestre fiscale ‘tagliando’ 30 miliardi di yen, verosimilmente destinati ad ammortizzare i costi legati ai nuovi richiami ed ai relativi interventi.
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