“Fermati, siamo carabinieri”. Poi il dramma: “Mi hanno accoltellato”. Gli ultimi istanti di Mario Rega

Carabiniere ucciso a Roma, la ricostruzione degli ultimi istanti di vita di Mario Rega: “Mi hanno accoltellato”. L’omicida: “Pensavo fossero pusher”.

Nel giorno dei funerali di Mario Cerciello Rega emergono le ricostruzioni degli ultimi istanti di vita del militare. Il racconto viene dall’ordinanaza di convalida fatta dal collega del carabiniere ucciso.

Carabiniere ucciso a Roma, la ricostruzione degli ultimi istanti di vita di Mario Rega

Fermati siamo carabinieri, basta“, avrebbe urlato Rega al ragazzo americano che lo stava aggredendo.

“Il vice brigadiere Cerciello Rega, a breve distanza da me, ingaggiava una colluttazione con l’altro giovane e ricordo di aver sentito le urla del mio collega che profferiva testuali parole: fermati siamo carabinieri, basta”.

Prima di accasciarsi ha detto mi hanno accoltellato“, si conclude la versione dei fatti di Varriale.

Fonte foto: https://twitter.com/_Carabinieri_

I due carabinieri si sarebbero immediatamente identificati

I due militari si sarebbero identificati come carabinieri sin dal primo momento mostrando anche il tesserino identificativo. A nulla sarebbe servito il gesto. Con i due ragazzi americani è nata una violenta colluttazione terminata tragicamente.

Dalle analisi dei fatti sembra evidente che l’assassino abbia agito con una furia omicida fuori dal comune e senza la capacità di porsi un limite o semplicemente di darsi un controllo. Resta da chiarire il motivo e la causa di questa furia omicida apparentemente immotivata, figlia probabilmente della paura e dell’esaltazione.

Il giovane dovrà anche chiarire come e perché andasse in giro con la baionetta con la quale ha assestato gli undici fendenti fatali al vice brigadiere.

fonte foto https://www.facebook.com/carabinieri.it/

Finnegan Lee Elder: Pensavamo fossero pusher

Dal carcere Finnegan Lee Elder, l’assassino reo confesso di Rega, ha parlato al suo legale facendo sapere di aver agito in preda alla paura, convinto del fatto che i due soggetti, i due carabinieri, fossero spacciatori.

Il legale del giovane ha fatto sapere di aver trovato il ragazzo in condizioni psico-fisiche decisamente migliori rispetto allo scorso sabato, quando è comparso davanti al Gip per l’interrogatorio di garanzia.

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