Gli inquirenti hanno riesumato il corpo di Saman Abbas: il cadavere della vittima è ancora intatto dopo 575 giorni.
Gli inquirenti hanno riesumato il corpo di Saman Abbas: a distanza di più di un anno dal suo omicidio, il suo corpo risulta ancora integro. La giovane Saman Abbas è morta all’età di soli 18 anni per mano della sua famiglia, dopo che aveva rifiutato un matrimonio combinato con suo cugino.
Il suo omicidio risale al 30 aprile 2021 a Novellara. In seguito ad una rivelazione dello zio della giovane pakistana, gli inquirenti sono riusciti a ritrovare il cadavere della giovane. Adesso sarà il test del Dna a confermare ufficialmente l’identità del corpo. Pare comunque che non ci siano dubbi.
Dopo, verrà svolta l’autopsia sul cadavere. Il processo è già stato fissato per febbraio 2023. Sono cinque i parenti indagati per il momento, ma gli inquirenti non escludano che possano esserci altri complici nella vicenda, non ancora individuati.
Il corpo di Saman Abbas si trovava in un casolare, situato in una campagna nei pressi dell’abitazione in cui viveva insieme ai genitori. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, il corpo della vittima è stato seppellito con antiche tecniche. Chi ha occultato il corpo sapeva bene come nascondere le prove.
Il corpo della vittima “è integro”
Il procuratore capo di Reggio Emilia, Calogero Gaetano Paci, ha riferito che “il corpo è integro”. E prosegue: “Il contesto in cui il corpo è stato ritrovato e anche qualche elemento peculiare già consentono di formulare una probabilità di identificazione, ma la prova regina è quella del Dna” conclude infine.
Il cadavere si trovava ad una profondità di due metri. Sarebbe stato seppellito – spiega Il Resto del Carlino – utilizzando una tecnica simile a quella impiegata per le tombe etrusche e romane. Secondo gli inquirenti, l’autore del seppellimento è una persona che ben conosce le tecniche da utilizzare per cancellare le prove e rendere impossibile il ritrovamento del cadavere. Anche utilizzando cani molecolari. Per riesumare il corpo della ragazza gli inquirenti hanno dovuto svolgere un lavoro “a mano”, utilizzando un setaccio per rinvenire eventuali oggetti seppelliti insieme alla vittima.
