Riforma legge elettorale, cosa succede dopo il no al referendum della Lega
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Direttore: Alessandro Plateroti

Riforma della legge elettorale, e ora che succede? Tutte le alleanze sono a rischio

Camera dei deputati

Riforma della legge elettorale, si va verso il Germanicum dopo che la Consulta ha bocciato il referendum della Lega. E ora che succede?

Legge elettorale, bocciato il referendum della Lega, adesso cambia tutto. La strada indicata dalla Consulta è quella del Germanicum, la riforma della legge elettorale sulla quale sta lavorando il governo. Matteo Salvini non ha apprezzato il verdetto della Corte Costituzionale e si è scagliato contro il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle, ma ora le priorità sono altre.

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Con la proposta di riforma governativa, ossia con la riforma proposta dalla maggioranza di governo, il panorama politico è destinato a cambiare anche radicalmente. Patti e coalizioni rischiano di saltare, ma il governo dovrebbe reggere nonostante tutto. Già perché la legislatura del Conte Bis potrebbe essere necessaria ai partiti di stringere nuovi patti o rivedere quelli in essere, così da farsi trovare pronti alle prossime consultazioni elettorali. Ma andiamo con ordine

Camera dei Deputati
Fonte foto: https://twitter.com/Montecitorio

Riforma legge elettorale, la Consulta respinge il referendum della Lega

La Consulta ha respinto la richiesta di referendum avanzata dalla Lega. Una decisione che in fondo dalle parti di via Bellerio si aspettavano da tempo, al punto che già da qualche giorno qualcuno ha tirato fuori, anzi, ri-tirato fuori, l’ipotesi Mattarellum.

La decisione della Corte rappresenta comunque un buon motivo per attaccare la maggioranza di governo e strappare qualche voto in Emilia Romagna e in Calabria, e così Matteo Salvini parte all’attacco.

“Una vergogna, è il vecchio sistema che si difende: Pd e 5 Stelle sono e restano attaccati alle poltrone. Ci dispiace che non si lasci decidere il popolo: così è il ritorno alla preistoria della peggiore politica italica […]. Non è un bel giorno, è un furto di democrazia“.

Nella schermaglia tra governo e opposizione alla fine sembra spuntarla il leader leghista. Le sue dichiarazioni sono certamente più ad effetto rispetto a quelle che vengono dal Nazareno e dalle parti del Movimento 5 Stelle. Anche perché dalle parti della maggioranza non hanno ancora le idee chiarissime sul futuro elettorale del paese…

Matteo Salvini
Roma 10/09/2019 – voto sulla fiducia al Governo / foto Samantha Zucchi/Insidefoto/Image nella foto: Matteo Salvini

Riforma legge elettorale, adesso che succede?

Il dato più o meno certo è che con la proposta del governo, che veleggia verso il proporzionale con una soglia di sbarramento alta, possa andare a cambiare la geografia delle Camere. Le alleanze, come si sussurra a denti stretti anche nelle vie vicine ai Palazzi del Potere della Capitale sono a rischio. Ma questo clima di instabilità potrebbe paradossalmente garantire al Conte Bis una lunga durata.

Costruire nuove alleanze politiche è un’operazione complessa che richiede manovre avvolgenti delicate e soprattutto lunghe. Tradotto, il tempo della legislatura potrebbe essere utile a preparare gli schieramenti in vista del prossimo voto.

Palazzo Chigi
Palazzo Chigi

I Partiti prendono le distanze dalle alleanze

I primi effetti della nuova aria che tira anche dalle parti della maggioranza sono evidenti alle elezioni regionali, dove Movimento 5 Stelle, Pd e Italia Viva corrono e correranno separati, come annunciato proprio da Iv parlando della Puglia e della Calabria. E sullo sfondo c’è il nuovo partito annunciato da Nicola Zingaretti.

Nicola Zingaretti
Roma 28/08/2019 – consultazioni Quirinale / foto Samantha Zucchi/Insidefoto/Image nella foto: Nicola Zingaretti-Paola De Micheli-Paolo Gentiloni-Nicola Zingaretti-Andrea Marcucci -Graziano Delrio

Nel Centrodestra sono scintille tra Salvini e Meloni

Anche nel Centrodestra il clima non è propriamente disteso. L’Agi ha fatto sapere che, stando a quanto raccolto, Matteo Salvini avrebbe già iniziato a mettere in discussione i patti con gli alleati, tradotto l’asse con Giorgia Meloni. Le due figure forti dell’opposizione hanno anche battibeccato pubblicamente, con la Lega che ha accusato gli alleati di aver appoggiato il Movimento 5 Stelle per le nomine RAI e Fdi che ha risposto parlando di coerenza e di ambizioni leghiste in Calabria. Schermaglie tra futuri avversari…

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ultimo aggiornamento: 17 Gennaio 2020 15:23

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